Allarme lavoro, i dati non lasciano scampo: è una situazione che va risolta entro fine 2023

Allarme lavoro in Italia: i dati appena pubblicati ci dicono che abbiamo tempo fino alla fine dell’anno per invertire la rotta.

Il tema del lavoro, nel nostro Paese, è stato sempre tra quelli più discussi per le difficoltà che si trovano. Ma gli ultimi dati che sono arrivati proprio in questi giorni tracciano un quadro a dir poco inquietante della situazione lavorativa in Italia. E la cosa più agghiacciante è che la situazione potrebbe ulteriormente peggiorare entro la fine dell’anno, se non si pone rimedio.

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In Italia la situazione è preoccupante: allarme lavoro – Roma-news (Ansa foto)

Nell’Eurozona, l’Italia è tra i Paesi che hanno i livelli di disoccupazione più alti, soprattutto con riferimento alla disoccupazione giovanile. In determinate aree soprattutto del Meridione, i tassi di persone senza un lavoro raggiungono cifre impensabili. Una situazione che, in questi anni, è stata leggermente mitigata dalla elargizione del Reddito di cittadinanza.

Come ben sappiamo, però, il sussidio di Stato proprio in questi giorni è stato cessato con una comunicazione dell’INPS tramite SMS. Le conseguenze le vedremo nei prossimi mesi, ma, intanto, i dati che arrivano sul lavoro e che riguardano il nostro Paese sono di quelli che fanno paura. E la deadline è fissata alla fine del 2023.

Allarme lavoro: dati inquietanti

I dati arrivano dal Global Rework Report 2023, stilato dalla società internazionale Kelly e ci parlano di una situazione europea difficile, dopo gli anni della pandemia da Covid-19 e il periodo di grande incertezza economica, dovuto anche alla guerra in Ucraina. Ma, come spesso accade, i problemi, seppur esistenti un po’ ovunque, in Italia sono ulteriormente aggravati.

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In Italia allarme disoccupazione – Roma-news.it

Proprio nei giorni in cui la narrazione del Governo è quella di aver tolto il Reddito di cittadinanza perché un’elemosina non dignitosa a fronte di un lavoro vero, il report ci dice che entro la fine del 2023 addirittura un terzo delle persone che un lavoro ce l’hanno, sono pronte ad abbandonarlo. Un dato enorme. In Italia il 33% dei lavoratori pensa di lasciare il proprio posto di lavoro entro un anno. Un italiano su tre, dunque, si dice scontento della propria attuale occupazione.

E ciò che fa rabbia è che i più scontenti sono proprio i lavoratori maggiormente specializzati che, quindi, dovrebbero essere trattati con maggiore cura. Insoddisfatti dalla qualità della vita che il lavoro attuale dà e spinti da esigenze economiche, che, evidentemente, il lavoro medio in Italia non dà. Ma si vuole cambiare lavoro anche per l’equilibrio con la vita privata e la mancanza di prospettive di carriera. Tanti lamentano i carichi di lavoro eccessivo, a fronte di stipendi non adeguati e ben il 45% ha avviato il Quiet quitting, soprannominato “dimissioni silenziose”: fare il minimo indispensabile.

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