Le recenti scosse di terremoto in provincia di Napoli hanno risvegliato un’antica paura: possibile che il Vesuvio sia pronto ad eruttare di nuovo?
La disastrosa eruzione del Vesuvio avvenuta nel 79 d.C. può essere considerata ormai un evento cardine della storia antica di Napoli e della Campania Felix. Si trattò di una delle più disastrose eruzioni vulcaniche mai registrate e che (per fortuna) nell’arco di millenni non è mai stata eguagliata da eruzioni di portata simile.
Come si sa, la storica eruzione di cui Plinio il Vecchio ci diede testimonianza diretta, distrusse Ercolano e Pompei ricoprendole di una spessa nube di ceneri incandescenti. Le recentissime scosse di terremoto registrate nell’area dei Campi Flegrei lo scorso 18 Agosto hanno raggiunto la magnitudo massima di 2.8 e hanno avuto come epicentro Procida, piccola isola nel Golfo di Napoli.
Lo sciame sismico è stato composto da ben 150 scosse di diversa magnitudo che si sono susseguite nell’arco di 15 ore e in gran parte sono state avvertite dalla popolazione, che è scesa in strada per evitare di rimanere coinvolta nell’eventuale crollo degli edifici. Nonostante la paura diffusasi tra la popolazione non sono stati registrati danni a cose o persone.
La pura che il Vesuvio torni ad eruttare dando vita ad un evento catastrofico come quello che distrusse Pompei ed Ercolano, comunque esiste. E la scienza, su questa eventualità, si è espressa in maniera molto chiara.
Paura per una nuova eruzione del Vesuvio: cosa dice la scienza
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia in collaborazione con l’Università degli Studi Federico II di Napoli ha condotto uno studio sui processi di riattivazione dei grandi vulcani e ha constatato come tali processi possano essere molto lunghi ma portare ad eruzioni estremamente brevi e violente.
Alcuni degli indizi più evidenti della “preparazione” di un’eruzione di grande portata è la deformazione del suolo e il suo innalzamento a causa dell’accrescimento della camera magmatica di un vulcano. Questa è la camera in cui si accumula tutta la lava che, a un certo punto, riuscirà a generare una pressione tale da rompere il “tappo” di un vulcano attivo e farlo eruttare.
Questi dati fanno ben sperare: fino a che non si registrerà un consistente innalzamento del livello del suolo e una sua forte deformazione, vuol dire che molto probabilmente la camera magmatica del Vesuvio non è tanto piena da causare un’eruzione devastante. Per ora, quindi, i cittadini campani possono ancora dormire sonni sereni.