Non accenna a placarsi la polemica dopo il concerto di Travis Scott al Circo Massimo, a Roma. E Vittorio Sgarbi, come sempre, non le manda a dire a nessuno.
Brucia ancora – è il caso di dirlo – il caso del concerto di Travis Scott, tenutosi lunedì scorso a Roma. Un evento “rock” al Circo Massimo, condito da poco edificanti scene di follia collettiva, è opportuno? Il dibattito è incandescente. Nel bel mezzo dell’esibizione del rapper americano, che ha richiamato qualcosa come 70mila persone, ci sono stati momenti di paura quando nel parterre un migliaio di persone hanno cominciato ad accalcarsi e le forze dell’ordine le hanno fatte defluire per evitare il peggio.
Una sessantina di ragazzi si sono precipitati nei punti di primo soccorso allestiti per l’evento con irritazioni agli occhi e alla gola. Il sospetto è che qualcuno abbia spruzzato sostanze urticanti nell’aria, come faceva la banda del peperoncino, la gang che entrava in azione durante i concerti allo scopo di rubare nella confusione. Ecco cosa ne pensa Vittorio Sgarbi, che ha rilasciato un’intervista al portale Notizie.com.
Il parere di Vittorio Sgarbi sul caso Travis Scott
Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura, ha le idee ben chiare al riguardo. Le prescrizioni del Comune di Roma, a suo dire, “sono corrette e non escludono l’opportunità di concerti al Circo Massimo, ma indicano i comportamenti da tenere che valgono per chi appartiene alla società civile”. Così il noto critico d’arte in un’intervista rilasciata a Notizie.com.
Ma “esaltazioni indemoniate, spray al peperoncino e decibel così esagerati da far pensare a un terremoto sono aberrazioni che vanno oltre ogni norma e richiedono sanzioni individuali. La sovrintendenza comunale e quella nazionale – ha osservato Sgarbi – conoscono e sono tenute ad applicare, senza mediazioni, i principi della tutela”.
Il sottosegretario alla Cultura ci va giù pesante nei confronti di chi ha permesso a Travis Scott di alzare così tanto i decibel, portando addirittura numerose persone a lanciare l’allarme terremoto. “Fra i principi da applicare c’è anche il contenimento dei decibel che, come registrato, possono essere pericolosi per le strutture archeologiche del Palatino“, ricorda ancora nell’intervista di Notizie.com
“Durante il concerto sono mancati la buona educazione e il rispetto delle norme da parte del pubblico, ma anche la consapevolezza del luogo da parte di Travis Scott e della sua organizzazione”, continua Sgarbi. Che aggiunge: “Il Circo Massimo richiede rispetto e compatibilità anche per la più pregevole interpretazione musicale”.
E conclude l’intervista con un assist alla direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, finita inevitabilmente al centro delle polemiche: “Ha indicato e ribadito questi principi elementari che non possono essere materia di discussione. Il concerto avrebbe avuto successo anche senza superare i limiti”.