Il mercato di Serie A passa attraverso i figli d’arte. Anche la Roma ne avrà uno: suo padre è stato un’icona del calcio spagnolo.
Il calciomercato degli arabi, della dorata Premier League che arriva e prende in un amen, della Serie A saccheggiata dai nuovi Paperon de’ Paperoni del calcio. Ma anche il calciomercato dei figli d’arte. Tre in particolare.
Il primo è arrivato alla Juventus, l’unico acquisto della Signora almeno fino ad agosto, Timothy Weah. Di origini liberiane, è il terzo e ultimo figlio del grande George, ex Milan, Pallone d’Oro del 1995, ora presidente della Liberia. Non è paragonabile al grande attaccante rossonero, ma nel nome del padre è un esterno forte fisicamente, dotato di buona tecnica individuale: al Lilla è migliorata in fase difensiva, l’uomo giusto per Max Allegri.
Anche l’Inter ha il suo figlio d’arte, Marcus Thuram. Nato a Parma nel 1997, è il figlio dell’altrettanto grande Lilian, super campione di Parma e Juventus. Ha vissuto con la famiglia in Italia fino al 2006, anno in cui il padre ha lasciato la Signora: Il suo primo nome è stato scelto dai genitori in onore dell’attivista giamaicano Marcus Garvey. Suo fratello minore, Khéphren, è anch’egli calciatore, ma non ancora pronto per il campionato italiano.
Tale e quale
Anche sulle sponde giallorosse del Tevere è sbarcato un altro figlio d’arte. Il più piccolo dei tre. Si chiama Julen Jon Guerrero. È tale e quale a uno dei più forti baschi della storia della Liga, una bandiera per l’Athletic Bilbao (372 presenze in Liga), nonché stella e idolo dei tifosi, un’icona del calcio spagnolo anni ’90 che ha preferito rimanere nella sua amata squadra (dal 1982 al 2006), nonostante le tante richieste, a più riprese, di Real Madrid e Barcelona. Ha dimostrazione del suo attaccamento al territorio, Julen ha indossato la maglia della l’Euskal Selekzioa, una “nazionale-rappresentativa” formata da soli giocatori baschi.
Jon porta il suo nome e il suo cognome, di differente ha la posizione in campo, più offensiva: attaccante 2004, cresciuto nella cantera del Real Madrid, col quale ha disputato anche due Youth League. Guerrero Junior è reduce dalla esperienza all’Amorebieta, nella terza serie iberica, dove ha offerto buone prestazioni e segnato quattro gol, pur giocando solamente cinque partite da titolare. Praticamente quasi un gol a partita.
La Roma lo ha soffiato, ironia del caso, proprio all’Athletic Bilbao, prendendolo dai Blancos in prestito con diritto di riscatto. Difficile ripercorre le orme del papà, oppure no? Lo scopriremo solo vivendo.