Kid influencer: chi sono e cosa fanno i bambini più social del mondo? In cosa consiste la nuova e preoccupante moda del momento.
Quanto è bello vedere i bimbi sui social? Assistere alle loro reazioni spontanee e senza filtri ci fanno sempre morire dal ridere. Ci sono video che sono diventati virali in un batter d’occhio e hanno trasformato i loro piccoli protagonisti in vere e proprie star. Ci sono bambini che guidati dai genitori decidono di realizzare contenuti sui social, diventando dei veri e propri kid influencer. Bambini che si prestano a collaborazioni e sponsorizzazioni e che realizzano contenuti su richiesta dei propri follower
Proprio come dei mini influencer, stipulano contratti di collaborazione e si impegnano a rispettarli nel miglior modo possibile. Tutto questo, mentre sono sapientemente guidati da mamme e papà che gestiscono le loro finanze. Quello che all’inizio può sembrare un gioco divertente in cui fare video, diventa con il tempo un vero e proprio lavoro.
Un lavoro impegnativo, che spesso assorbe tutta la giornata. Un lavoro difficile da incasellare, che all’apparenza è facile e veloce, ma di fatto, può risultare anche alienante, con conseguenze negative sulla psiche dei piccoli influencer, che rimangono pur sempre dei bambini, e quindi più vulnerabili agli stimoli esterni.
Kid influencer, quali sono le conseguenze psicologiche
Se sei un bambino, e fin da piccolo vieni esposto sui social senza che nessuno abbia chiesto il tuo parere, la tua vita da adulto potrebbe essere più complicata di quanto si possa pensare. I bambini abituati ai social non sanno distinguere la realtà dalla finzione e spesso, il loro privato coincide troppo con il loro pubblico.
Proprio come gli influencer più grandi, i kid influencer mostrano e raccontano quasi ogni momento della loro giornata. Se sei un influencer, non importa quanti anni tu abbia, devi mantenere un contatto quasi continuo con i tuoi follower. Ma quali sono le conseguenze di questa vita sulla psicologia dei più piccoli?
Un bambino che lavora come influencer, non distingue bene la realtà dalla finzione. Un bimbo che si espone di continuo, che deve mostrarsi in un certo modo, perde un lato importantissimo della sua vita: l’infanzia. Un bimbo che deve giocare necessariamente con i giochi che pubblicizza, perde l’abitudine di giocare con i suoi amichetti, di sperimentare e allenare la fantasia.
Da adulto, per un kid influencer, sarà difficile capire chi è veramente. La sua psiche sarà divisa tra quello che mostrava agli altri, e quello che lui era veramente, a smartphone spento. Per difendere la loro mente, bisognerebbe tutelarli ed aiutarli a capire la differenza tra privato e pubblico.