Viaggiare, spesso comporta dei rischi, uno di questi è senza dubbio l’overbooking. Ecco come comportarsi quando succede.
Quando si viaggia in aereo si può verificare quell’ episodio che crea notevoli disagi al viaggiatore. Si arriva all’aeroporto e il volo non può accogliere il passeggero – nonostante abbia il suo posto prenotato – a causa dell’overbooking. Il volo è già pieno e non ha più posti.
Lo spiacevole inconveniente potrebbe manifestarsi anche in una struttura alberghiera, che per lo stesso motivo non ha più a disposizione la camera prenotata e sistema il cliente in una struttura differente, il che comporta non pochi disagi e lamentele.
Overbooking in hotel o in aereo: cosa fare
Quando si parla di overbooking bisogna precisare che si tratta di una vera e propria politica esercitata sia dalle compagnie aeree che dalle strutture alberghiere. Si verifica quando la compagnia aerea vende più posti di quanto siano realmente disponibili sul velivolo e la stessa cosa viene praticata dall’albergo che vende più camere di quelle disponibili in struttura.
L’ overbooking è una sorta di tutela da parte della compagnia aerea – o di quella alberghiera – per eventuali cancellazioni o modifiche di prenotazioni da parte del cliente, che spesso arrivano anche all’ultimo minuto. A questo punto le perdite causate dalle cancellazioni sono coperte con prenotazioni supplementari e in più vi è un guadagno ricavato dalle penali per la disdetta.
L’overbooking è una pratica legale ma è importante che – sia la compagnia aerea che la struttura alberghiera – forniscano un indennizzo al cliente il quale deve essere spostato sul primo volo disponibile oppure in un’altra struttura alberghiera. In effetti non ci sono grandi svantaggi per il cliente, dato che spesso – se c’è la possibilità – viene riposizionato su voli di prima classe – pur avendo prenotato inizialmente in economy – oppure viene sistemato in categorie superiori di alberghi – e il tutto senza pagare la differenza.
Ma esistono dei casi in cui il viaggiatore è escluso dall’overbooking come quando si è in possesso di una carta fedeltà oppure di una tessera di frequent flyer, ossia di viaggiatore abituale. Anche fare il check-in online – subito dopo aver acquistato il biglietto – esclude dal rischio di overbooking. Se il fenomeno si verifica in strutture ricettive bisogna rivolgersi a società specifiche per la tutela del cliente in materia di overbooking.
La Carta dei Diritti del Passeggero – in vigore dal 2009 – prevede che in caso di overbooking che la compagnia aerea rimborsi la totalità del biglietto oppure garantisca il primo volo disponibile. Se necessario, il passeggero deve essere assistito dalla compagnia aerea con dei pasti forniti nell’attesa di una sua ricollocazione oppure rimborsato di un eventuale albergo dove alloggiare nel caso in cui il volo sia previsto il giorno successivo. Il risarcimento è direttamente proporzionale alla distanza della destinazione finale. Si parte da 250 euro ai 600 euro, a seconda che si tratti di 1500 km o 3000 km.