Se il tuo sogno è aprire uno stabilimento balneare, questo è tutto quello che devi sapere: cosa fare e quanto si può guadagnare

Aprire uno stabilimento balneare può essere un’attività molto remunerativa: ecco come si fa e quanti soldi si guadagnano. 

Soprattutto in alcune zone d’Italia, uno stabilimento balneare può essere la gallina dalle uova d’oro. Se aprire un lido alla moda, che, oltre all’attività di balneazione diventi anche un locale notturno, è il tuo sogno, allora leggi fino alla fine questo articolo, perché ti daremo tutte le indicazioni per capire come si fa. 

Ecco quello che devi fare se il tuo sogno è aprire uno stabilimento balneare
Ecco quello che devi fare se il tuo sogno è aprire uno stabilimento balneare – (roma-news.it)

Ci sono dei luoghi del nostro Paese che in estate pullulano di turisti e che, quindi, possono generare grandi guadagni. Si pensi alla Versilia, ma anche alla Riviera Romagnola, la Costa Smeralda, la Costiera Amalfitana, il Salento, la Sicilia, con le sue Isole, oppure la Calabria con la Costa Viola e la Costa degli Dei.

Possedere e gestire un lido balneare in quei luoghi può davvero significare fare tantissimi soldi. Andiamo a vedere, quindi, tutto quello che c’è da sapere per lanciarsi in questo tipo di attività imprenditoriale.

Tutto quello che c’è da sapere prima di aprire uno stabilimento balneare

Il settore delle concessioni balneari è, da tempo, al centro di un intenso dibattito politico. Anche con diverse polemiche, dato che le regole che del settore sono in proroga ormai da diverso tempo. E questo dovrebbe essere l’ultimo anno, dato che nel 2024 sono previste grosse novità.

Cosa fare per aprire uno stabilimento balneare
Tutto quello che c’è da sapere per aprire uno stabilimento balneare foto: Ansa – (roma-news.it)

Non cambierà sicuramente il requisito minimo per poter arrivare a gestire un lido balneare: avere una concessione. Essendone sprovvisti, si incapperebbe nella violazione, amministrativa e penale, di occupazione abusiva del suolo pubblico.

Quello che potrebbe cambiare è il costo, che, al momento è giudicato da taluni assai esiguo: il canone fisso è di 2.500 euro l’anno, come stabilito dal decreto dell’agosto 2021. Va detto, tuttavia, che non si tratta dell’unica spesa in capo ai gestori dei lidi. Per esempio, l’onere di provvedere alla pulizia della spiaggia non spetta più al Comune (come molti credono) ma al titolare della concessione stessa.

Ovviamente il gestore deve pagare la tassa sui rifiuti, che  si paga anche nel periodo di chiusura stagionale e si aggira intorno ai 2.000 euro per gli stabilimenti più piccoli, e può arrivare fino a 15.000 per le aree più grandi. Ma va detto che soprattutto in quelle zone di cui abbiamo parlato prima, queste cifre possono essere recuperate anche in una sola giornata di attività.

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