Era uno dei ristoranti più famosi della zona, con tantissime persone che lo sceglievano ogni giorno. Poi la scoperta clamorosa.
Stiamo vivendo un’estate molto particolare, in cui più che le location mozzafiato e l’ottimo cibo che caratterizzano il nostro Paese, si parla spesso di scontrini problematici e prezzi folli. In parte c’è la crisi economica e la svalutazione della moneta, che ha portato tutto ad aumentare, e per un turista che torna in Italia dopo qualche anno sembra di aver sbagliato volo ed essere atterrato a Berna.
Dall’altra parte ci sono anche i soliti furbetti che, proprio per la crisi e per la situazione parecchio delicata, stanno facendo delle vere e proprie truffe ai turisti, caricando dei prezzi fuori da ogni logica per cibi semplici e servizi che dovrebbero essere compresi nel coperto, come un toast diviso a metà.
In mezzo a tutto questo caos splendeva un famoso ristorante estremamente onesto e dai prezzi bassissimi. Un luogo che aveva tutti i giorni, specialmente nel weekend, una nutrita folla di avventori che andavano a spendere i propri soldi col sorriso, sapendo di star facendo un pasto ottimo e dal rapporto qualità-prezzo semplicemente imbattibile.
Amato ristorante chiuso dopo i controlli: scoperta shock nel retro
Il ristorante in questione era specializzato in grandi pasti a base di pesce. E offriva una cena ricca e completa a soli 25 euro a persona. Una cifra ridicola, soprattutto considerando che c’è chi paga un sandwich 14 euro oppure una bottiglietta d’acqua 10. Proprio per questo motivo il locale era sempre pieno di persone, che non vedevano l’ora di cogliere questa offerta speciale e concedersi una cena fuori ad un prezzo onestissimo. Poi la scoperta.
Il ristorante in questione si trova a Livorno e aveva una clientela così vasta che persone da fuori andavano a mangiarci ogni sera. Questo enorme traffico ha attirato la Guardia di Finanza, che è andata a fare un controllo nel locale del momento, e quello che hanno trovato ha lasciato tutti senza parole.
L’attività era completamente a nero: non emetteva scontrini e non era stata dichiarata in alcun modo al Governo. Quindi oltre a fare evasione fiscale, non deteneva neanche tutti i permessi necessari per cucinare e vendere cibo, fondamentali per aprire qualsiasi attività di ristorazione.
Dei controlli in cucina hanno poi spinto le autorità a chiudere immediatamente il locale. Infatti le condizioni condizioni igienico-sanitarie della struttura erano tutt’altro che a norma. Come si vede nel report ufficiale pubblicato dalla Guardia Di Finanza, il pesce era stipato in frigoriferi inadatti e sporchissimi. Non solo, venivano utilizzati contenitori aperti, senza etichette e scadenti.
Tra zampironi presenti vicino a dove si cucinava e lavoratori assunti a nero, immediatamente le forze dell’ordine hanno bloccato l’attività. Ci sono in corso degli accertamenti per esaminare ogni criticità dell’attività, trovare i responsabili e perseguirli legalmente.