Saper riconoscere una vipera è fondamentale essendo l’unico serpente velenoso presente nella nostra penisola. Ecco i tratti caratteristici.
Diffusa da nord a sud Italia – tranne in Sardegna – la vipera è un rettile che fa paura per il suo morso spaventoso.
In Italia ci sono cinque specie di vipere. Ogni anno si registrano circa 250 morsi e meno di un decesso. La paura verso questi rettili, dunque, non è infondata ma occorre considerare comunque che i rischi di morire per un suo morso sono minimi. Resta comunque fondamentale saper riconoscere il pericolo e sapere come agire qualora ci si dovesse imbattere in una vipera.
L’attenzione deve essere alta soprattutto durante le passeggiate in montagna sia sulle Alpi che sugli Appennini. Le vipere amano nascondersi in luoghi aridi come le pietraie e solitamente rimangono sotto i 3mila metri di quota.
La vipera è lunga al massimo 80 centimetri, ha la testa di forma triangolare distinta dal corpo ed è coperta da squame irregolari. I colori possono variare e spesso il rettile ha macchie lungo tutto il corpo. La vipera Ammodytes, poi, si caratterizza per una protuberanza carnosa simile ad un corno mentre altre specie hanno delle varianti melanotiche che le colorano completamente di nero (Aspisi Francisciredi).
Una volta riconosciuta la vipera è bene sapere cosa fare per ridurre al minimo il rischio di un morso. Prima di tutto occorre fermarsi. Mai avvicinarsi o cercare di spostarla. Non tiratele addosso nulla. Le vipere, infatti, attaccano solo se disturbate.
Per allontanare i rettili si consiglia di produrre vibrazioni per il terreno o l’aria. Parlando mentre si cammina su un sentiero, ad esempio, o usando le bacchette. Si ridurranno le possibilità di incontrare una vipera sul proprio cammino.
In caso di morso non è detto che il veleno venga iniettato. I due denti cavi che si trovano nella parte superiore della dentatura sono collegati ad una ghiandola vicina ad un muscolo che deve comprimerla. Dato che il veleno prodotto non è abbondante, la vipera lo preserva per le prede.
Il morso, dunque, si riconosce per la presenza dei due denti come una coppia di archi disegnati con una serie di puntini. L’arco superiore avrà anche due fori più spessi in cima. Capendo che il morso è stato dato proprio da una vipera bisogna chiamare subito il 118 ed evitare di compiere tre mosse: incidere la zona del morso, succhiare il veleno e mettere il laccio emostatico. Da eseguire, invece, un bendaggio linfostatico dal morso verso l’estremità dell’arto e poi verso la radice.
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