A Roma il Diavolo è passato e ha lasciato il segno: oggi si può vedere e toccare con mano

“Lapis Diaboli”, letteralmente la “Pietra del Diavolo”. Dove si può ammirare questa opera e addirittura toccarla con mano.

Siamo sul Colle Aventino di Roma, uno dei sette colli più suggestivi della capitale. Da qui la vista della città in basso è un incanto. Il colle ospita tre bellissime basiliche: Sant’Anselmo, Santi Bonifacio e Alessio e la Basilica di Santa Sabina. Sono delle chiese molto suggestive all’interno delle quali lo sguardo del visitatore si perde nell’ammirare i decori e l’atmosfera religiosa e mistica. Proprio entrando nella Basilica di Santa Sabina l’occhio rimane colpito da un particolare.

Il Diavolo a Roma
Il Diavolo a Roma: dove vederlo e toccarlo con mano – Roma-News.it

Questa basilica è ancora in parte circondata dalle mura medievali, le quali in passato le conferivano il ruolo di fortezza. Decorazioni del Duecento e affreschi rinascimentali sono una meravigliosa scoperta per chiunque varchi la soglia di questo luogo sacro sul colle. La Basilica di Santa Sabina è uno dei primi luoghi di culto cristiani a Roma. Al suo interno custodisce un qualcosa che a molti è ignoto, un qualcosa di esoterico che rende la basilica ancora più attraente e affascinante agli occhi del visitatore. Entrare qui è già una magia, basti pensare alla grande porta lignea che si varca per ammirare la basilica. Un portone con più di 1500 anni di storia e da cui si apre un mondo.

Luogo di culto ed esoterismo

Siete oramai entrati nella Basilica di Santa Sabina sul Colle dell’ Aventino. Girate immediatamente a sinistra e una piccola colonna – con una pietra nera tondeggiante – catturerà il vostro sguardo. Si tratta del “Lapis Diaboli”, la “Pietra del Diavolo”, vi spieghiamo la storia di questa pietra presente nella Basilica. Oggi il complesso dei domenicani – che sorge accanto alla Basilica di Santa Sabina – gestisce l’area e la basilica stessa e sono proprio questi domenicani a essere all’origine della Pietra del Diavolo e in particolare il Santo Domenico da Guzman. Nel chiostro  – il quale è ancora visibile tramite delle inferriate e un foro sul muro collocato davanti all’ingresso della basilica – si può notare l’arancio che la tradizione afferma essere stato portato dalla Spagna – il suo Paese natale –  proprio da San Domenico.

Il Diavolo a Roma
La Pietra del Diavolo all’interno della Basilica di Santa Sabina a Roma – Roma-News.it (Credit foto IG @agnainrome)

In questo chiostro il Santo si ritirava in preghiera, in particolare davanti a una lastra di marmo che copriva delle ossa di martiri, la quale non era lontano dall’arancio. Si trattava di un punto molto caro per San Domenico. Ma Satana non amava le preghiere frequenti del Santo e il suo tentativo era proprio di disturbare l’atmosfera magica e di preghiera nel chiostro. Ecco che Satana – arrabbiato – scagliò una pietra, con l’intento di colpire San Domenico. Ma la pietra non colpì il Santo bensì provocò una rottura sulla lastra tombale e sepolcrale. I frammenti della pietra furono ricomposti e quindi successivamente l’opera nera fu esposta in un angolo nascosto della Basilica di Santa Sabina.

 

Se vi soffermate nel guardare questa “Pietra del Diavolo”, potrete osservare dei buchi e dei graffi, i quali si pensa siano stati causati dagli artigli di Satana. Recarsi nella Basilica di Santa Sabina sul Colle Aventino adesso avrà un fascino maggiore, dettato anche da questo angolo esoterico.

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