Ammirare una collezione speciale all’interno del Palazzo del Quirinale e nello stesso tempo sentirsi come dei reali.
Il Palazzo del Quirinale a Roma – sede ufficiale del Presidente della Repubblica Italiana – ha da sempre il suo fascino. Visitare le sale al suo interno – e i meravigliosi giardini che lo circondano – rendono la scoperta davvero unica e suggestiva. C’è una curiosità legata a questo Palazzo, la quale regala un maggiore fascino a questo luogo intriso di storia e che racconta tanto del nostro Paese. Destinare lo spazio ai cavalli, alle carrozze e ai corredi di scuderia fu una necessità per il primo Re d’Italia – Vittorio Emanuele II – appena si insediò al Quirinale.
La vita di corte necessitava di apparati di scuderia per ogni necessità, sia essa privata che pubblica. Fu così che si decise di costruire un fabbricato a forma di lettera “L”. Oggi questa parte del Quirinale è chiamata Fabbricato Cipolla, prendendone il nome dall’architetto. Si trattava di una zona davvero molto grande al cui interno vi erano le scuderie, le rimesse per le carrozze, la pagliara, le gallerie, un maneggio e ben 126 stanze per il personale. Ancora oggi una parte di questa costruzione contiene al suo interno un Gabinetto Storico – dove ci sono i corredi preziosi di scuderia – ma anche l’ufficio del Grande Scudiero – quel funzionario regio il quale si occupava di questa parte così importante per la vita di corte – e ovviamente non mancano le carrozze.
Ben 105 sono le carrozze della collezione del Quirinale. Furono in uso alla corte durante il Re d’Italia e realizzate alla fine dell’ Ottocento rivolgendosi a ditte specifiche. Vi sono delle eccezioni, come le quattro carrozze berline piemontesi e le tre carrozze del Granducato di Toscana. Sono proprio le quattro carrozze piemontesi a costituire la parte della collezione più pregiata del Quirinale. Erano utilizzate in occasioni molto importanti. Per la precisione sono: un berlingotto datato 1789, la cui cassa è verniciata in oro e poi dipinta. La carrozza berlina, datata 1817, la cui caratteristica sta nell’avere la cassa dipinta con le storie di Telemaco alla ricerca del padre Ulisse. La carrozza egiziana, datata 1819, inizialmente costruita per un carnevale torinese e successivamente dipinta di nero per i riti funebri.
Almeno due delle tre carrozze del Granducato di Toscana, risalgono alla fine dell’ Ottocento, ma appaiono più semplici rispetto alle Quattro Carrozze di prestigio appena citate. Ci sono poi anche le Carrozze di Gala e Gran Gala, prodotte a Milano e destinate a Vittorio Emanuele II. Si trattava di alcune vetture – sia coperte che scoperte – destinate per i servizi privati sia del Re che dei suoi funzionari di corte. Ma non solo, nella collezione delle carrozze del Palazzo del Quirinale, ci sono anche vetture destinate alla campagna, le carrozzine per i bambini, i piccoli calessi da pony, e non manca all’appello un’ affascinante carrozza piccola berlina – dallo stile rococò – donata al futuro Re di Napoli, Vittorio Emanuele III, allora ancora un principe fanciullo.
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