Leggende, favole, racconti e film horror: i vampiri esistono davvero? Ci sono persone che nel corso della storia sono state considerate tali
I vampiri hanno sempre fatto parte della cultura popolare, rivestendo il ruolo di personaggi mitologici e leggendari, che si nutrono di sangue umano. Sono stati inseriti anche nella letteratura, con Bram Stoker e il suo Dracula e nella cinematografia, come Intervista col vampiro o il più recente Twilight.
I vampiri, inoltre, sono stati i protagonisti di vari racconti e leggende su persone davvero esistite, che venivano additate dalla società come vampiri. Le storie che riguardano i vampiri hanno origine nell’antico Egitto e vengono interpretati in base al luogo in cui si trovano e alla cultura che li circonda. Ovviamente, ci sono molti dubbi sulla loro esistenza, infatti vengono considerati esseri leggendari, fatti appositamente per spaventare. Tuttavia il vampirismo è stato riconosciuto come una vera e propria patologia psicologica, che porta il paziente ad avere una forte attrazione verso il sangue.
I vampiri che sono realmente esistiti nella storia
Come già accennato, ci sono persone che, nel corso dei secoli, sono state considerate come dei vampiri, tra cui un italiano. Inoltre, sono stati affermati avvistamenti, reali o presunti, di vampiri, di cui il più recente è del 2009 e riguarda Venezia. La Serenissima è una città meravigliosa, sempre piena di turisti, che di notte si trasforma. I vacanzieri se ne vanno e le calli risultano vuote, buie e silenziose, un luogo perfetto per uno scenario horror. Nel 2009 fu ritrovata una donna, che secondo le analisi fatte, era una vampira. Fu sotterrata con un mattone in bocca, per precauzione.
Mentre uno dei primi vampiri della storia fu a New Orleans, in un luogo chiamato Casa do Diablo, dove abitava De Leonne, un dominicano che fece successo in America e portò con sé suo fratello Ramon. Quest’ultimo cominciò ad avere strani atteggiamenti, finché non fu ritrovato morto. Dopo la morte di Ramon, i domestici della casa cominciarono a notare strane presenze, pensando che Ramon fosse ancora vivo. Ci furono inquietanti occhi rossi che guardavano sia gli ospiti della casa che chi l’abitava. Dopodiché so scoprì che Ramon era un vampiro, tornato dall’aldilà. Tuttavia, qualcuno lo aveva morso per farlo diventare così. Ma ancora ci chiediamo chi sia stato. Questa storia risale agli anni 1830.
Tra i vampiri più antichi, ci fu l’italiano Vincenzo Verzeni, reputato morto nel 1874, ma deceduto realmente nel 1911. Veniva chiamato “Il Vampiro della Bergamasca”. Aggredì otto donne, tra cui due uccise, tra il 1867 e il 1872. Il suo processo di molestia comprendeva un’addentata al collo, con tanto di risucchio di sangue. John Haigh, un uomo inglese, invece, dopo un brutto incidente, in cui assaporò il gusto del sangue umano, non riuscì più a farne a meno. Dissanguava i cadaveri e si sbarazzava di loro usando l’acido muriatico. Condannato all’impiccagione, non sembrò mai pentirsi di ciò che aveva fatto, anzi, lui stesso, si riteneva un incompreso.
Andando in Germania, troviamo Il Vampiro di Düsseldorf, Peter Kurten, che uccise ben nove persone e sette tentati omicidi tra il 1913 e il 1929. Aveva l’abitudine di bere il sangue delle sue vittime, ma la cosa più strana è che, confessò tutto a sua moglie, in modo che lei potesse riscuotere la taglia su di lui. Anche Nicholas Claux usava bere il sangue umano, specialmente nell’ospedale in cui lavorava. Inoltre, dissotterrava i cadaveri ancora freschi nei cimiteri, per succhiare loro il sangue. Amava le pratiche sadomaso, perciò frequentava una chat in cui poter incontrarsi e parlare con chi aveva i suoi stessi interessi. Conobbe un uomo, che incontrò e lo uccise nel 1994.
Sono tutte vicende reali, non leggende o storie sui vampiri. Questo ci fa capire quanto il disturbo mentale del vampirismo sia forte e difficile da fermare e da curare, poiché il paziente non si rende conto di ciò che sta facendo, come John Haigh, che si riteneva non capito. È un disturbo che spaventa, che sembra aprire la porta ai demoni, facendoli ambientare tra di noi.