Biglietto dell’autobus, in quest’occasione non devi assolutamente pagarlo: la legge parla chiaro

Biglietto dell’autobus, c’è un’occasione in cui non devi assolutamente pagarlo. Forse non lo sapevi, ma la legge parla chiaro

Alle volte, può capitare di salire su un autobus senza aver obliterato il biglietto. Magari perché è pieno di gente e non c’è spazio per andare nei pressi dell’apposito strumento che si trova dalla parte opposta. Oppure perché nessuno vi fa passare nonostante abbiate chiesto il permesso più volte.

Biglietto del pullman, in questi casi non dovete pagare
Quando non dovete pagare la multa del pullman – Roma-news.it

Ed è proprio in questi casi che, molto spesso, sale il controllore e vi coglie con le mani nel sacco. Il biglietto non è obliterato? Allora scatta la multa. E nonostante le vostre spiegazioni per far intendere le vostre buone intenzioni, non c’è nulla da fare. Vi viene inflitta la multa e siete costretti a pagarla. O forse no. Sapevate che c’è una legge a tal proposito che potrebbe fare al caso vostro? Ecco in quali casi non dovete mai pagare.

Biglietto dell’autobus, ecco quando non dovete pagare la multa

Il più delle volte, la contestazione dell’infrazione va fatta direttamente sul pullman. Con la consegna al trasgressore del verbale. E nel caso in cui la persona si rifiuta di riceverlo, verrà notificato entro sessanta giorni dall’accertamento. Se è capitato anche a voi e ritenete di avere ragione, vi consigliamo di accettare la consegna del verbale è richiedere che vengano inserite le vostre osservazioni e i nominativi di eventuali testimoni.

Cosa dice la legge sulle infrazioni sul pullman
In questi casi, non pagate la multa del pullman – Roma-news.it

Per esempio in casi come quello di prima, con il pullman troppo affollato che non vi ha permesso di andare ad obliterarlo. Se invece sapete già di essere nel torto, accettate comunque il verbale e pagate subito la multa. Così da pagare meno. Per quanto riguarda gli autobus, potete fare reclamo direttamente alla ditta di trasporti con una raccomandata. Il termine per farlo è di trenta giorni dalla data della contestazione.

L’azienda potrà rispondere entro un termine che varia da un comune ad un altro. Se le motivazioni verranno ritenuto fondate, ci sarà un provvedimento di archiviazione del verbale. O in alternativa, verrà emessa un’ordinanza ingiunzione di pagamento. Con il trasgressore che avrà allora trenta giorni di tempo dalla notifica per pagare.

Potete anche spingervi oltre e proporre ricorso al Giudice di pace, con la sentenza che – se non vi soddisfa – può essere impugnata davanti al Tribunale. Occhio però, perché in questi casi i costi potrebbero essere di molto superiori rispetto alla multa ricevuta. Pensate che si parla anche di oltre 1000 euro.

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