Rientro dalle vacanze sotto il segno del carovita per gli Italiani, specialmente per gli abitanti della regione meno economica d’Italia.
Vacanze ormai terminate per milioni di italiani che hanno dovuto salutare i luoghi dove sono andati in villeggiatura per tornare alla vita frenetica di tutti i giorni. Bel dispiacere da parte degli abitanti di tutto lo Stivale che al loro rientro hanno dovuto fare nuovamente i conti con il carovita. Chi ha deciso di allontanarsi dalla città per andare in vacanza sa benissimo quanto i costi siano aumentati.
Tuttavia, durante la pausa ci si fa un po’ meno caso e si tende più che altro a godere del tempo libero. Peccato, però, che una volta tornati in città tutti si siano subito accorti di quanti i prezzi sono arrivati letteralmente alle stelle. Scuole, università e lavori di ogni tipo sono ricominciati, e con loro tutte le spese necessarie per viverli giornalmente. Si pensi all’acquisto di vestiti, di libri, di carburante, di cibo da mangiare mentre si è fuori ecc.
Situazioni apparentemente normali che in tempi recenti sembrano diventate occasioni di lusso. Il tenore della vita media ha raggiunto depressioni mai viste prima e la speranza è che presto tutto possa tornare alla normalità. Nel frattempo l’unica cosa che possono fare gli italiani è paragonare la propria erba a quella del vicino sperando che sia la loro quella più verde. C’è infatti una regione d’Italia dove il carovita sembra ancor più opprimente.
Prezzi alle stelle: ecco la regione più cara d’Italia
Dispiace dover guardare i propri vicini per vedere chi sta messo peggio ma la realtà dei fatti racconta ben altro. In tempi come questi bisogna accontentarsi guardandosi intorno per accorgerci che ci sono dei luoghi del Bel Paese che sembrano letteralmente inaccessibili per i loro prezzi.
Secondo diverse stime, la regione più cara d’Italia è la Ligura. Località che ha fatto registrare un rincaro complessivo del +10% sul prezzo finale praticamente di ogni bene. Per quanto ci siano delle direttive che obblighino a rispettare a grandi linee i prezzi indicati, ogni regione ha la possibilità di applicare delle modifiche e a quanto pare in Liguria sono forse andati un filo oltre.
Subito dopo c’è il centro Italia, principalmente con la Toscana. Seguita immediatamente da Umbra, Marche e Lazio, tutte regioni dove il carovita è aumentato di circa il 7%. Meno importante, ma allo stesso tempo tangibili, i rincari relativi alle regioni meridionali.