Aumentano i casi di Febbre Dengue a Roma. I medici sono in allarme ed annunciano che la situazione è in peggioramento.
La pandemia da Covid-19 ha insegnato all’intera popolazione che non bisogna mai abbassare la guardia soprattutto se si tratta di malattie contagiose. Virus e batteri possono essere piuttosto aggressivi e diffondersi velocemente fra le persone. Difatti l’esperienza traumatica del Covid dovrebbe essere servita per comprendere che bisogna agire prontamente.
Oltre al coronavirus, al mondo esistono tante altre malattie infettive che possono colpire la popolazione. Fra queste c’è la Dengue, una malattia virale tropicale diffusa dalla zanzara Aedes. Si tratta di virus endemico nelle aree del mondo con clima sud-tropicale, e dunque in America Meridionale, Africa, Sud Est Asiatico. Tuttavia diversi casi si stanno diffondendo anche in Italia, in particolar modo nel Lazio.
I medici hanno evidenziato alcuni casi di stati febbrili sospetti, invitando alla massima attenzione. Difatti trattandosi di un virus scarsamente diffuso e conosciuto dalle nostre parti, bisogna prestare massima attenzione.
Febbre Dengue, aumentano i casi nel Lazio: quali sono i sintomi
Dunque giungono nuove notizie riguardo la diffusione della Dengue in Italia. Una malattia infettiva che può avere anche una prognosi maligna. I casi sono in aumento soprattutto nel Lazio. Nel bollettino dell’Istituto Superiore della Sanità sono annoverati 165 casi totali, fra cui 28 nel Lazio e 50 in Lombardia. L’infettivologo Matteo Bassetti invita alla massima attenzione. “La Dengue è più preoccupante del Covid” afferma l’esperto.
A lanciare l’allarme per quanto concerne la regione Lazio è stato il dottor Pierluigi Bartoletti, segretario della Fimmg Roma. Dunque il medico ha dichiarato che ci sono state segnalazioni di episodi febbrili sospetti, non riconducibili al Covid-19. “I colleghi si sono allarmati ed è iniziato il tam- tam per capire come trattare i casi sospetti” afferma Bartoletti.
Dunque occorre comprendere quanto prima quali possano essere i sintomi della malattia. Il campanello di allarme è la febbre alta, accompagnata da forti mal di testa e dolori articolari. Tuttavia esistono due forme di Dengue, una classica e l’altra emorragica. La seconda si manifesta con episodi emorragici gravi e per questo motivo può portare in poco tempo ad uno shock letale. La forma emorragica è accompagnata anche da problemi respiratori, perdita del plasma, vomito persistente.
I sintomi si evidenziano solitamente da un 3 ad un massimo di 14 giorni dopo la puntura della zanzare Aedes. I pazienti devo restare a riposo, consultare immediatamente il proprio medico curante e valutare quale approccio terapeutico adottare in basa alla tipologia di sintomi. Alcuni antipiretici, difatti, sono sconsigliabili per la loro azione sulla coagulazione, che potrebbe provocare emorragie. Consigliabile l’assunzione di paracetamolo.