Quando succedeva, qualche romano aveva le ore contate: la storia dell’uomo ancora terrorizza

Ancora oggi a Roma circola una storia che terrorizza tutti: quando succede questo meglio correre ai ripari, qualcuno ancora ci crede!

Sono davvero tante le leggende e le storie tipiche della cultura popolare romana. Una fra queste è ancora molto sentita dai romani. Sì, perché si tratta di una storia che nel corso di diversi secoli ha terrorizzato tutti ed ancora oggi, quando ciò accade, vuol dire che qualcuno potrebbe avere le ore contate.

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La storia che terrorizza tutti i romani (Roma-news.it)

Sveliamo una delle leggende più paurose della Capitale, legata ad un uomo altrettanto spaventoso. Hai mai sentito parlare di Mastro Titta? A lui si devono i celebri detti terribili che all’apparenza sembrano innocui, ma che in realtà hanno un’origine molto oscura.

Nella nostra cultura ancora oggi, soprattutto in alcune regioni d’Italia, sono ben radicate tantissime leggende e credenze popolari. A tal proposito, quest’oggi vogliamo parlarti di una storia che per secoli ha terrorizzato Roma. Sì, perché quando succedeva questo evento specifico voleva dire che qualche romano aveva le ore contate.

Quando succedeva, qualche romano aveva le ore contate: storia da brividi

 

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L’uomo più spaventoso di Roma: la sua storia terrorizza tutti (Roma-news.it)

Si narra, infatti, che a cavallo fra Settecento e Ottocento nella Capitale fosse in attività un famoso boia, Giovanni Battista Bugatti, conosciuto da tutti come Mastro Titta. Il più noto e longevo fra gli esecutori delle condanne a morte dello Stato Pontificio.

Sulle sue mani ci sono il sangue di ben 516 esecuzioni, anche se qualche fonte parla di circa 514, nel corso di settant’anni, la sua storia ha continuato a diffondere un’ombra di paura e di mistero anche ben oltre la sua morte. Tanto che ancora oggi a Roma si usa dire “Boia nun passa ponte” o “Mastro Titta passa ponte”. 

Delle espressioni che sono senza dubbio presagio di morte e di sventura dal momento che in passato c’era il divieto papale per i traditori di passare sotto al ponte, affinché se ne stessero in disparte, ad eccezione del giorno della loro condanna a morte.

In quell’occasione Mastro Titta, vestito con il suo cappuccio rosso, attraversava il Tevere per eseguire le esecuzioni capitali che di solito avvenivano sulla sponda sinistra del fiume in Piazza del Popolo, a Campo de’ Fiori o in Piazza del Velabro.

Per questo motivo, ancora oggi quando i romani dicono “Mastro Titta passa ponte” significa che sta per accadere qualcosa di brutto, in particolare potrebbe esserci qualcuno in procinto di lasciarci le penne. Lo sapevi?

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