Arriva una nuova legge in Italia che vieta di pernottare per una sola notte: cambia tutto. Cosa dobbiamo sapere al riguardo?
I pernottamenti, di norma, non dovrebbero essere un problema. L’attuale legge permette alle persone di pernottare per una sola notte in una camera d’hotel. Non c’è niente di sbagliato in questo caso, per cui si dovrebbe stare tranquilli. Ma una nuova riforma da parte del Parlamento potrebbe cambiare tutto questo.
Il Parlamento ha intenzione di approvare un nuovo disegno di legge. Sarà stabilito l’obbligo di affittare le stanze a uso turistico per almeno due notti consecutive, e non per una soltanto. Fino a questo momento siamo stati abituati a pernottare per una sera, però tutto potrebbe cambiare da un giorno all’altro. Il Parlamento ha spiegato qual è stata la ragione di questa scelta e quali saranno le prime città a cambiare.
Pernottamenti per una notte cancellati, saranno disponibili soltanto da due: ecco i motivi
La prescrizione, per ora, varrà soltanto in alcuni Comuni selezionati. Stiamo parlando di Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia. La limitazione viene cancellata soltanto per le locazioni al di fuori dei centri storici. Ciò significa che il Governo si è preoccupato di fare una selezione molto accurata e che non risultasse essere pesante anche per gli stessi turisti.
Ma qual è il motivo? Lo scopo è quello di disincentivare le attività delle locazioni turistiche, che molto spesso hanno portato problemi in Italia. In questo modo verranno imposti una serie di obblighi, i quali dovranno essere rispettati. Il primo è quello di seguire le norme sugli incendi quando si installano dispositivi per la rilevazione del monossido di carbonio. in secondo luogo, invece, non sarà possibile mettere a disposizione delle abitazioni senza aver rispettato i requisiti igienico-sanitari e la sicurezza degli impianti.
Inoltre anche le agenzie immobiliari e le piattaforme telematiche saranno comprese nel pagamento dell’imposta o del contributo di soggiorno. E per concludere chi gestisce gli alberghi dovrà chiedere al Ministero del Turismo il CIN (Codice Identificativo Nazionale) per aggiornare la banca dati nazionali e sostituire quello vecchio. Un immobile turistico destinato alle persone, che non ha ancora presentato il nuovo CIN, potrebbe far scattare delle sanzioni che variano da 800 fino a 8.000 euro.