Il fascino degli antenati e dell’albero genealogico. Come scoprire le proprie origini e scavare in un passato davvero lontano.
Capita di chiedersi chi sono stati i nostri antenati. Ricostruire l’albero genealogico dei nostri progenitori ha sempre il suo fascino. Sia con l’aiuto di professionisti ma anche da soli – con assidue e attente ricerche – è possibile risalire ai nostri antenati. Il fascino di “decifrare” il proprio cognome nel corso dei secoli, racchiude un significato storico, ma anche una semplice curiosità che spinge a conoscere da chi si discende realmente.
Non è sempre facile risalire ai propri antenati, soprattutto se si decide di andare molto indietro nel tempo. Spesso gli archivi – i quali racchiudono molteplici informazioni utili alla ricerca – hanno perso la documentazione necessaria oppure le trascrizioni sono errate e impediscono una corretta ricerca. Un dato è certo: risalire ai propri antenati affascina chiunque.
“Disegnare” il proprio albero genealogico: gli strumenti per farlo
Grazie all’interpretazione e all’analisi del cognome si può condurre un’attenta ricerca degli antenati e ricostruire un possibile albero genealogico. Tramite gli archivi – e adesso anche attraverso la documentazione digitalizzata disponibile online – il processo risulta possibile. Ci vuole una buona dose di pazienza, dato che gli imprevisti o le interruzioni potrebbero non mancare, come arrivare al punto in cui non ci sono più informazioni.
Per cominciare bisogna rivolgersi al proprio comune di residenza e richiedere l’accesso agli archivi comunali. Ci sono dei comuni che applicano delle tariffe per questo servizio e altri invece dove è a titolo gratuito. Non sempre è possibile fare delle fotocopie dei documenti presenti negli archivi, quindi munirsi di taccuino per prendere appunti è indispensabile. Importante è possedere lo Stato di Famiglia – proprio e degli ascendenti – laddove possibile.
Anche i registri ecclesiastici sono una valida fonte per risalire ai propri avi. Tramite questa documentazione si può arrivare fino alla seconda metà del XVI secolo, visto che a quell’epoca le parrocchie – su obbligo del Concilio di Trento – cominciavano già a redigere dei registri. Per chi invece non vuole recarsi fisicamente in questi archivi – ed eseguire una ricerca online – vi sono doversi portali a cui accedere.
Antenati è il portale del Ministero dei Beni, Attività Culturale e Turismo. Poi c’è FamilySearch – il quale raccoglie le informazioni del sito Antenati e altri dati provenienti da utenti che vi collaborano – e il Centro AltreItalie. Quest’ultimo raccoglie le informazioni legate ai dati di emigrazione in altri Paesi. Altro mezzo di ricerca è l’araldica la quale garantisce una ricerca molto dettagliata grazie ad analisi storiche approfondite.
Rivolgersi in particolare all’ Associazione Araldica Genealogica Italiana è molto utile. Essa garantisce delle informazioni approfondite – a pagamento – fornite da professionisti del settore, i quali comunicano tutta una serie di notizie importanti relative agli antenati della propria famiglia, all’albero genealogico e addirittura elaborano un eventuale stemma di famiglia.