A Roma c’è una chiesa a cui manca qualcosa di importante: fu tutta colpa del Papa (e di un artista molto permaloso).
La densità di Chiese presenti nella nostra capitale è assolutamente incredibile e, anche per questo, risulta impossibile conoscere tutte le storie e tutti gli aneddoti sulla loro progettazione e sulla loro costruzione. Un storia che conoscono in pochi, anche se è letteralmente sotto gli occhi di tutti, è quella che riguarda la Chiesa di Sant’Andrea della Valle, posta accanto al Teatro Valle nel quartiere Sant’Eustachio.
La chiesa è un grandioso esempio di barocco romano e venne progettata agli inizi del 600 dall’architetto Carlo Maderno, che aveva ricevuto l’incarico dal Cardinale Alessandro Peretti di Montalto, nipote di Papa Sisto V.
Il progetto della chiesa era grandioso: la cupola di Sant’Andrea della Valle è ancora oggi una delle più grandi e ammirate di Roma. La chiesa però non venne ultimata sotto il Papa Sisto V, ma durante il papato del suo successore Alessandro VII. Cosa è successo di particolare?
Il dettaglio sotto l’occhio di tutti ma che nessuno nota
Quando si lavorava a un progetto di queste dimensioni e soprattutto di tale ambizione, naturalmente un architetto non poteva lavorare da solo. A lui venivano affiancati grandi artisti che potessero completare l’impianto decorativo esterno ed interno della chiesa.
Ovviamente grande importanza avevano le decorazioni scultoree della facciata, dal momento che erano le più evidenti in assoluto, quelle che cioè dovevano trasmettere a tutti i passanti l’idea di imponenza dell’intero progetto. Furono affidate agli scultori Ercole Ferrata e Domenico Guidi, tra i più grandi artisti dell’epoca.
Le scultura presenti nelle quattro nicchie della facciata di Sant’Andrea in Valle rappresentano San Gaetano di Thiene (fondatore dell’ordine di frati a cui la chiese venne affidata), Sant’Andrea Apostolo, San Sebastiano e Sant’Andrea Avellino.
Sulla lunetta che domina il portone d’ingresso vennero realizzate due figure femminili che rappresentano la virtù della Fortezza (con l’ancora) e della Speranza (a destra).
Dal momento che la simmetria era un parametro essenziale per l’architettura barocca, anche l’impianto decorativo delle parti superiori della facciata avrebbe dovuto essere simmetrico: avrebbero dovuto esserci due angeli ai lati della chiesa ma, com’è possibile vedere oggi, ce n’è uno solo.
Il motivo? Semplicissimo: Papa Alessandro VII commentò molto aspramente il lavoro dello scultore che aveva realizzato il primo angelo (Ercole Ferrata o forse Cosimo Fancelli). Non gli piaceva affatto e, probabilmente, chiese allo scultore di realizzarne uno diverso.
Lo scultore, mortalmente offeso, affermò: “Se vuole l’altro angelo se lo faccia da solo!” e piantò in asso il Papa e tutto il progetto di Sant’Andrea della Valle, rifiutandosi di realizzare l’altra scultura. Non sappiamo per quale motivo non si decise di incaricare un altro scultore di realizzare una copia speculare del primo angelo, quindi la facciata di Sant’Andrea della Valle rimase per sempre con un angelo mancante.