Si avvicina una scadenza importante per molti affitti. Cosa non si deve dimenticare in caso di locazione di un immobile.
I contratti di locazione possono essere diversi a seconda del tipo di bene immobile affittato, per esempio per fabbricato a uso abitativo, per fondi rurali e rustici, per locazione di tipo commerciale; oppure per il regime fiscale cui sono sottoposti, a esempio ordinari o a canone concordato, in caso di immobili situati in comuni ad alta densità abitativa.
A seconda della tipologia, vi sono procedure da rispettare e imposte da pagare, ma per ambedue vi sono delle particolari tassazioni da versare, con scadenze specifiche da calcolare e rispettare per non incorrere in sanzioni amministrative. Da ricordare che i contratti d’affitto di qualsiasi genere, vanno registrati presso l’Agenzia delle Entrate e in questa specifica fase vi è un’imposta da saldare, in proporzione al valore economico del documento registrato.
Scadenza in arrivo per molti affitti, cosa ricordare
Il pagamento cui ci riferiamo è quello relativo all’imposta di registro, che appunto va versato in occasione della registrazione dell’atto. Con il pagamento dell’imposta di registrazione il contratto d’affitto acquista validità di fronte alla legge e va pagata a prescindere dal modello di contratto di affitto (affitto 4+4, 3+2, contratto transitorio, affitto commerciale, per studenti e così via).
Per individuare l’importo dell’imposta da versare, per prima cosa occorre conoscere l’importo esatto del canone di affitto dovuto annualmente. A questo punto il calcolo si effettua secondo le tabelle dell’Agenzia delle Entrate. Per i canoni di locazione per fabbricati ad uso abitativo, l’imposta di registrazione è pari al 2% del canone annuo moltiplicato per il numero delle annualità.
Mentre nel caso di contratti a canone concordato, la base imponibile su cui calcolare l’imposta deve essere diminuita del 30%. Per i fondi rurali l’imposta di registrazione è dello 0,50% del canone annuo moltiplicato per il numero delle annualità. Questa imposta può essere pagata in un’unica soluzione, anticipando tutte le annualità del contratto, godendo così di una piccola detrazione.
Oppure si versa annualmente entro 30 giorni dalla scadenza della precedente annualità o dalla data di decorrenza del contratto. Questo significa che per i contratti con decorrenza 1° ottobre 2023, la scadenza per pagare l’imposta di registrazione è il 31 ottobre 2023. Da sottolineare che per la prima annualità di locazione, la prima rata dell’imposta di registrazione, non può essere mai inferiore a 67 euro.
Inquilino e locatore sono responsabili in solido del pagamento dell’imposta di registrazione, quindi versano in parti uguali o in alternativa è il locatore a versare l’imposta. Infine da ricordare che il mancato pagamento comporta pesanti sanzioni che aumentano con il crescere dei giorni di ritardo.