Una delle spese maggiori per le persone è quella dell’affitto della casa, ma in alcuni casi si può evitare di pagarlo, secondo la Legge ovviamente.
Gli inquilini che hanno un contratto di affitto sono obbligati a pagare con regolarità i canoni mensili, altrimenti rischiano lo sfratto. Forse non tutti sanno, tra l’altro, che il padrone dell’immobile può avviare la procedura di sfratto anche solo dopo il mancato pagamento di 1 mensilità, con ritardo di almeno 20 giorni.
Giustamente la Legge tutela il diritto di un proprietario di godere del suo bene e/o di guadagnarci, ma esistono i diritti anche degli inquilini. In alcuni casi, infatti, possono rifiutarsi di pagare il canone, ma attenzione: è sempre bene rivolgersi ad un legale, poiché i diritti devono essere esercitati nella maniera corretta.
Quali sono i casi in cui si può non pagare l’affitto di casa?
Una delle opzioni per cui si può interrompere il pagamento del canone – ma solo se a stabilirlo è un Giudice – è quello in cui si verificano guasti all’immobile talmente importanti da renderlo completamente non funzionale o non sicuro per le persone che vi abitano.
La Corte di Cassazione ha spesso ribadito che si può non pagare l’affitto soltanto quando c’è il mancato godimento del bene (totale e non parziale). Mancato godimento che, peraltro, deve essere dimostrabile dai fatti oggettivi, compreso l’allontanamento degli inquilini
Per lo stesso principio, l’inquilino o il locatario di un immobile commerciale possono non pagare l’affitto se a stabilirlo è un Giudice, e può capitare per infiltrazioni di acqua, o se sull’immobile gravano abusi edilizi o altre motivazioni gravi che rendono l’immobile appunto non utilizzabile.
A questo proposito però ricordiamo che se nel contratto d’affitto il locatario ha accettato le clausole inerenti l’inagibilità dell’immobile non potrà neanche appellarsi alla Legge per non pagare.
Infine, non bisogna confondere l’obbligo di pagare il canone di affitto con altre questioni inerenti scambi di denaro tra locatore e locatario. In pratica, se tra le due parti sono avvenuti prestiti o anticipi di denaro, l’inquilino non può “detrarli” dalla mensilità dell’affitto, ma dovrà gestire il contenzioso in modo separato.