Attenzione a quello che compriamo al supermercato! Gli espositori sono pieni di UPF: come difendere la nostra salute.
Fare la spesa al supermercato non è più così semplice, bisogna districarsi tra tantissimi prodotti e fare attenzione a troppe cose! Dobbiamo guardare le etichette attentamente per capire quanto sia stato aggiunto di chimico e salvaguardare la nostra salute, comprare verdura e frutta a chilometro zero per tutelare l’ambiente, sappiamo che non è eticamente corretto comprare prodotti che provengono da paesi dove i lavoratori vengono sfruttati insomma è veramente diventato difficile!
Tutelare l’ambiente significa anche tutelare la nostra salute ma in questo periodo in cui, in tutto l’occidente la crisi economica si fa sentire prepotentemente, questo è un compito difficile: i prodotti più green hanno prezzi alti e non sempre le famiglie possono permetterseli. I governi dovrebbero tutelare i cittadini, la nostra Costituzione garantisce il diritto alla salute ma questo principio non è rispettato! Quelli che compriamo di più nei supermercati sono prodotti pronti e sofisticati che creano gravi danni alla salute ma sono economici.
La sigla UPF significa che siamo di fronte ad un cibo ultra trasformato: ultra-processed food. Si tratti di cibi pronti che compriamo spesso: zuppe, pane confezionato, cibi precotti, piatti pronti surgelati anche bevande gassate; tutti alimenti industriali ricchi di zucchero e grassi saturi, additivi e coloranti. La commercializzazione e l’acquisto di questi prodotti è cominciato, in maniera massiva, prima di tutto in America: le multinazionali del cibo hanno immesso gli UPF nel mercato, i costi per la produzione sono bassi e il profitto è altissimo. Nel nostro paese abbiamo resistito, data la nostra tradizione gastronomica, ma il costo basso e la praticità di questi prodotti ha incantato anche noi.
Il problema di questi prodotti è che alla lunga minano la nostra salute: obesità, diabete e malattie cardiovascolari sono sempre più frequenti; i cibi UPF vengono ultra-lavorati e hanno una serie di additivi all’interno che ci danno una soddisfazione immediata ma che ci fanno ammalare, uno è lo sciroppo di glucosio; per non parlare dell’impatto ambientale di questi prodotti che richiedono alta intensità energetica e grandi quantità di imballaggi in plastica che impattano sull’ambiente in maniera massiccia. Quello che possiamo fare noi nel nostro piccolo è cercare di comprarne il meno possibile e riabituarci a mangiare secondo la nostra tradizione gastronomica che ci offre un’ampia scelta di possibilità; tutelare la salute e l’ambiente devono essere le nostre priorità.
In realtà sono i governi che dovrebbero occuparsi di questo problema, informando in maniera seria i cittadini e soprattutto incentivando un certo tipo di coltivazione e produzione dei cibi, magari abbandonando le multinazionali per facilitare le piccole aziende, già presenti nel nostro paese, che producono in maniera sostenibile e salutare. Ma iniziamo noi a tutelarci: se calano gli acquisti l’offerta cambia.
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