L’Agenzia delle Entrate sta annullando moltissime lettere di compliance inviate all’inizio di Ottobre: cos’è successo e chi riceverà l’annullamento?
Lo scorso 3 Ottobre l’Agenzia delle Entrate ha effettuato un invio massivo di lettere di compliance, cioè di comunicazioni scritte con cui l’Agenzia comunica ai contribuenti che è stata rilevata una non conformità tra la dichiarazione dei redditi dei contribuenti in questione con i dati rilevati dall’Agenzia nel corso di una serie di controlli.
Un errore nella compilazione della dichiarazione dei redditi può sempre capitare e non è detto che sia stato fatto in mala fede: quello che però avrebbe dovuto mettere in allarme i responsabili dell’invio delle comunicazioni di compliance è che centinaia di italiani sembravano aver commesso errori di compilazione nello stesso periodo.
Nonostante la stranezza della cosa, le lettere sono state inviate e, naturalmente, sono state ricevute. Questo significa che centinaia di italiani si sono visti notificare uno scostamento significativo tra gli importi fatturati, i corrispettivi e i pagamenti ricevuti nel corso del 2022. In pratica, centinaia di italiani – soprattutto esercenti di attività commerciali – sono stati accusati di aver accettato pagamenti in nero o di non aver fatturato gran parte dei guadagni del 2022. Nella maggior parte dei casi i guadagni sarebbero stati il triplo rispetto agli importi fatturati.
Un altro dettaglio davvero strano e sospetto era che le lettere di compliance erano state inviate anche a soggetti che non sono tenuti a presentare documenti fiscali come tabaccai e giornalai.
L’errore e l’annullamento
Nemmeno 10 giorni dopo l’invio massivo delle lettere di compliance è stato diramato un comunicato stampa in cui l’Agenzia invitava a non considerarle come valide. A quanto pare c’è stato un grossolano errore da parte degli operatori finanziari che avrebbero trasmesso dati duplicati o triplicati rispetto agli effettivi incassi delle varie attività commerciali.
Naturalmente, per quanto l’errore in questione sia stato grave, ancor più grave è da considerarsi il fatto che l’Agenzia delle Entrate si sia limitata a inviare un tale volume di comunicazioni, totalmente anomalo, sulla base di dati che non sono stati verificati.
Sarebbero bastati infatti dei controlli ulteriori da parte dell’Agenzia per verificare a monte che in realtà lo scollamento tra la fatturazione e gli incassi nella maggior parte dei casi non sussisteva e che quindi non c’era alcuna incongruenza da segnalare in sede di dichiarazione dei redditi. Quindi se anche tu hai ricevuto questa comunicazioni chiedi maggiori informazioni al commercialista.