Grazie all’introduzione del bonus colf e badanti finalmente le famiglie italiane hanno un aiuto in casa. Ecco i requisiti per accedere all’agevolazione.
Sono oltre 2 milioni le persone impiegate come colf in Italia, stando a recenti dati dell’Istat, mentre le badanti sono 1,12 milioni. Le famiglie, stando a recenti dati elaborati da Il Sole 24 Ore e Fondazione Leone Moressa su dati Domina, Istat e Inps, spendono 6.992 milioni di euro per avere un aiuto in casa. La maggior parte dei lavoratori domestici (regolari) si trovano al nord e al centro Italia, compresa la Sardegna.
Il ricorso alla colf è per il 43,3% delle famiglie associato alla difficoltà ad occuparsi della cura della casa (Censis) e la percentuale sale al 57,3% quando l’impossibilità è associata al fatto di essere anziani e non autosufficienti. Stando ad altri dati, elaborati dalla Fondazione Leone Moressa, l’Italia è uno dei paesi con più badanti e colf, a causa dell’invecchiamento della popolazione e alla cura domestica lasciata a carico delle famiglie. Si tratta dunque di una spesa necessaria, anche se una famiglia su cinque (il 20,8%) ha delle difficoltà a sostenere queste spese. Di conseguenza esistono famiglie che non possono permettersi una colf e una badante.
Arriva un bonus da 3000 euro per assumere la colf o la badante
Poi c’è l’inflazione che ha aumentato anche le spese che devono sostenere le famiglie per pagare la colf o la badante, passando da 733 di gennaio a 791 nel mese di luglio. Ovviamente questo ha fatto sì che famiglie bisognose rinuncino ai lavoratori domestici, aggravando ancora di più il carico famigliare per sostenere la gestione della casa e degli anziani.
Questo peso, purtroppo, senza servizi e con i ruoli tradizionali non ancora superati, finisce a carico delle donne. Ora però arriva un bonus per sostenere le spese di queste importanti figure a domicilio.
E’ disponibile dal 2023 il rimborso CAS.SA.COLF a sostegno della retribuzione e contribuzione di colf e badanti disponibile per i datori di lavoro anziani e non autosufficienti. Si tratta di un bonus da 300 euro da integrare nello stipendio dei lavoratori domestici, quando il datore si trova in condizione di non autosufficienza da aver bisogno di un badante o un colf per aiutarlo nelle faccende domestiche e nella cura della persona.
Infatti, c’è una differenza tra colf e badante. Quest’ultima è quando la persona non può occuparsi di sé stesso e ha bisogno anche di una persona che lo vesta, lo lavi e gli prepari i pasti o somministri le medicine.
La colf è chi si occupa soltanto della gestione della casa e viene assunto anche da quelle famiglie giovani (o single) che non possono occuparsi di pulire la casa. Entrambe le figure possono essere chieste da anziani o non autosufficienti (possono essere anche giovani) iscritti alla Cassa. L’importo massimo del rimborso è di 3.600 euro e i datori devono aver versato almeno un anno di contributi con soglia minima di 25 euro.
Al momento dell’iscrizione alla Cassa non devono aver compiuto 70 anni e non fosse già in uno stato di autosufficienza e la prestazione può essere richiesta a qualunque età. L’autosufficienza deve essere certificata e riguarda l’incapacità di lavarsi, vestirsi, andare in bagno o usarlo, nutrirsi, deambulare o problemi di incontinenza.