Bonus terzo figlio, sarà per 3 anni: ecco tutto quello che c’è da sapere e come funziona

Si avvicina il bonus per il terzo figlio, vediamo che cosa si prospetta per le famiglie numerose, i dettagli dell’operazione.

Una delle tematiche al centro del dibattito politico e delle scelte di Governo è certamente quella connessa alla questione demografica italiana. Il calo delle nascite, determinato da fattori strutturali demografici (numero delle donne e composizione delle fasce d’età femminili) oltre che da un calo della fecondità, ha effetti sull’intera situazione economica e sociale del Paese.

Bonus famiglia terzo figlio
Bonus terzo figlio, sarà per 3 anni: ecco tutto quello che c’è da sapere e come funziona-Roma-news.it

Vi sono connessioni tra condizione lavorativa femminile, carichi familiari, modelli culturali, servizi per la maternità che influiscono in un quadro molto complesso. Le strutture per l’infanzia e i sostegni alla genitorialità restano deficitari soprattutto in alcune aree del Paese, ma gli interventi del Governo puntano in primo luogo a sostenere le famiglie numerose e a concedere bonus ulteriori.

Quali sono gli interventi previsti, bonus per il terzo figlio

Tra le sperimentazioni previste a partire dal prossimo anno vi è l’introduzione per tre anni del bonus terzo figlio. Si tratta della taglio della percentuale di contributi Inps a carico della lavoratrice (il 9,19 della retribuzione) per i prossimi tre anni a partire dal 2024, con la decontribuzione che andrà direttamente ad aumentare l’importo netto in busta paga.

Il bonus sarà valido fino al compimento del diciottesimo anno di età dei figli (naturalmente per i prossimi 36 mesi della fase sperimentale). Quindi coinvolgerà le mamme con tre figli minori, mentre per quelle con due figli minorenni la decontribuzione sarà esclusivamente per il primo anno.

Bonus famiglia a chi spetta
Come funziona il bonus famiglia per il terzo figlio-Roma-news.it

Rispetto alla proposta iniziale, il progetto si sta ridimensionando per i costi elevati a carico dello Stato, rilevati dai tecnici del MEF (Ministero Economia e Finanze). I costi della decontribuzione saranno a carico dello Stato che verserà all’Inps la parte di contributi spettanti alle lavoratrici. Infatti l’innovazione era stata annunciata come strutturale, mentre ora si delinea una misura sperimentale.

Altra probabile limitazione nel bonus, del quale non si conoscono tutti i dettagli, sarà collegata al reddito, con un tetto massimo reddituale entro cui poter fruire del beneficio in busta paga. Quindi la platea delle mamme beneficiarie della misura sarà certamente ridotta. Si calcola che le mamme lavoratrici con tre figli a carico siano circa 175mila.

Tra le altre misure a favore della genitorialità di parla anche di un potenziamento del bonus asilo nido, con aiuti maggiori a partire dal secondo figlio nato entro sei anni dal primo. Anche in questo caso la maggiorazione spetterà soltanto entro un tetto di Isee  familiare individuato in 40mila euro, con un bonus complessivo di 3.600 euro.

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