Mille lire che cosa si potrebbe acquistare ai giorni nostri con l’equivalente in euro? La risposta lascia allibiti.
Per i più giovani la lira non significa granché, tutt’al più una parola sentita nei discorsi dei genitori o di fratelli più grandi che fa venire in mente epoche ormai trascorse. In effetti, sembra passato un periodo lunghissimo dall’introduzione definitiva dell’euro come moneta circolante in Italia nel 2022. Il tasso di conversione tra lira e euro fu definito alla fine del 1998: per un euro occorrevano 1.936,27 lire e questo dato è già molto significativo.
Dal 1° gennaio 1999 l’euro divenne la moneta di tutti i principali paesi dell’Europa occidentale, con l’eccezione della Gran Bretagna, per i primi 3 anni fu una moneta scritturale, usata cioè solo a fini contabili. Solo dal 1° gennaio 2002 è diventata la divisa circolante con il tasso di conversione fissato. Per i primi 2 mesi di quell’anno lira ed euro circolarono insieme, poi definitivamente dal 1° marzo la lira perse corso legale.
Cosa comperare con 1.000 lire
Dunque la domanda è cosa si potrebbe acquistare con mille lire ai giorni nostri? Oltre al cambio va fatta una valutazione decisiva: il tasso di inflazione determina una diminuzione del potere d’acquisto del denaro, con la conseguenza inevitabile che con lo stesso importo si può acquistare una quantità minore di beni.
La diminuzione del potere d’acquisto dei salari e degli stipendi si nota semplicemente osservando gli aumenti dei prezzi al consumi, avvenuti allo stesso prodotto negli ultimi mesi. Incrementi che erodono la possibilità di consumo, con la stessa somma, di prodotti, servizi e beni. Proprio per questo sulla base degli aumenti del tasso di inflazione, vengono periodicamente ritoccati prestazioni pubbliche come le pensioni o le retribuzione dei dipendenti.
È stato calcolato che il valore di mille lire del 2001 è di 0,68 euro attuali, quindi è semplice fare un confronto considerando i prezzi attuali dei beni al consumo. Nel 2001 con mille lire era possibile acquistare un chilo di pasta, un caffè in molti locali italiani, un paio di vasetti di yogurt alla frutta e si aveva anche il resto, un giornale quotidiano costava tra le 1.500 e le 1.700 lire. Evidentemente oggi con 0,68 euro nessuno di questi prodotti può essere comperato.
Un caffè in un bar costa tra 1,20 e 1,60 euro, con variazioni notevoli sul territorio nazionale, un quotidiano nazionale costa 1,70 euro, un paio di vasetti di yogurt alla frutta si pagano tra i 90 centesimi e un 1,30 euro. Il raffronto quindi è impietoso è rende bene l’idea del calo del potere d’acquisto del denaro e delle difficoltà di famiglie e consumatori.