Gli amanti di Roma devono ancora sapere tante cose: ecco a cosa dovete fare caso quando andate a vedere la famosa Fontana di Trevi.
Chi vive ed è nato a Roma spesso si sente fortunato, perché può calcare tutti i giorni un suolo che è ricco di storia visibile e nascosta, secoli di meraviglia su cui poter fissare gli occhi e che indicano quanto vissuto ha avuto questa città e quanto poco ne conosciamo. Roma non si può catturare perché è lei che ci cattura, è lei che ci dà il consenso di fare timidamente ed umilmente ingresso nel suo mondo, talmente grande, talmente incomprensibile ed immenso che forse non sarà mai realmente alla nostra portata.
Quante sono le realtà della nostra Capitale? Nessuno, neanche i più ostinati che dovessero dedicare un’intera vita a studiare tutti i particolari, i monumenti, le Chiese, le strade e i misteri di cui è piena la città eterna, non riuscirebbe mai ad avere un quadro completo e definitivo di tutto il tesoro romano.
Pertanto, l’unica cosa che possiamo fare è comprare delle guide e anche se siamo cittadini romani, comportarci come dei turisti ossequiosi di tanta bellezza. Le guide ci possono essere molto d’aiuto per trovare ed ammirare ciò che non immaginavamo esistesse.
Ecco cosa si nasconde dietro Fontana di Trevi che bisogna vedere
Partiamo dai simboli di Roma che tutti conosciamo e concentriamoci in modo particolare su uno di questi che si trova in zona Barberini Spagna. Chi, quando cammina per le strade del centro non capita di passare di fronte alla famosissima Fontana di Trevi? Sappiamo che questa è la fontana più grande della Capitale, meta di centinaia e centinaia di turisti ogni giorno.
Fatta in marmo e in travertino, possiamo farla risalire alla metà del 1700 ed è stata realizzata da Nicola Salvi e da Giuseppe Pannini. Molte persone si soffermano di fronte alla fontana per lanciare una moneta. Ma ciò che non si conosce è che dietro la Fontana c’è un’opera a dir poco meravigliosa da visitare.
Si chiama Palazzo Poli ed è esattamente il Palazzo sui cui si affaccia la Fontana. Su commissione del Duca di Ceri Lelio dell’Anguillara a metà del ‘500, il progetto del palazzo è stato realizzato dagli architetti Martino Longhi il Vecchio e Ottaviano Mascherino. Verso la fine del 1600, il complesso divenne di proprietà di Lucrezia Colonna, che era moglie del duca di Poli, Giuseppe Lotario Conti. Ora il Palazzo ospita la sede dell’istituto della grafica centrale.