Si sente molto parlare di morte improvvisa, una condizione che fa davvero molto paura agli italiani. Cerchiamo di capirci qualcosa in più.
Possiamo dire che, forse, tra i peggiori modi di andarsene da questa terra la morte improvvisa è davvero quella che fa più paura. Proprio come dice il termine, per morte improvvisa si fa riferimento al decesso di una persona entro un’ora precisa dalla presenza di sintomi.
Questa può riguardare soggetti sani, ma anche soggetti che avevano delle patologie cardiache precedenti che non facessero pensare a ciò. Possiamo aggiungere che si tratta di una condizione che non guarda in faccia a nessuno e con ciò vogliamo intendere che nemmeno i giovani sono esclusi da una possibile realtà così preoccupante.
La morte improvvisa, cosa sappiamo di questa particolare condizione?
Iniziamo il nostro discorso dalle cause. Queste cambiano molto a seconda dell’età. Sotto i 35 e i 40 anni si parla di squilibri elettrolitici, miocardite e l’interferenza tra farmaci. Invece, i soggetti che hanno più di 35 o 40 anni possono morire di morte improvvisa per via di aritmie legate a una coronaropatia, miocardiopatie ipertrofiche o dilatative oppure per problemi coronarici.
Se parliamo di numeri di persone morte in questa condizione, possiamo dire che in Italia ne muoiono 70.000 all’anno. Purtroppo, a differenza di altri condizioni, qui la prevenzione può fare molto poco. Diciamo questo perché l’arresto cardiaco si può verificare in qualsiasi attimo della nostra giornata, anche in soggetti che praticano sport e che, quindi, dovrebbero essere più in salute degli altri.
Come prima cosa, è molto importante evitare degli squilibri elettrolitici che di solito sono legati alle terapie diuretiche. Poi, un’altra cosa a cui stare attenti è la miocardite la quale esisteva già prima dell’avvento del Covid. Questa può comportare delle aritmie minacciose e mortali nella peggiore delle ipotesi.
Per quanto riguarda la cura, al momento contro l’arresto cardiaco si può fare affidamento soltanto ai defibrillatori automatici pubblici che, per fortuna, sono presenti nei supermercati, nelle scuole e a lavoro. Questi dispositivi possono essere usati da tutti anche se non si è seguito qualche corso in particolare.
Sicuramente, molto potrebbero fare anche le dimostrazioni e i vari programmi di sensibilizzazione da diffondere nelle scuole. Un esempio su tutti è quello di insegnare ai bambini come si fa un massaggio cardiaco, un’azione di vitale importanza quando si attende l’arrivo dei soccorsi.