In pensione a 64 anni: è la nuova ipotesi al vaglio del Governo, ecco a chi potrebbe toccare

Il governo Meloni sta pensando ad una uscita dal lavoro per chi ha 64 anni, la cosiddetta Quota 84. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

L’esecutivo con a capo Giorgia Meloni sta pensando ad una nuova strategia per permettere ad alcune categorie di lavoratori di andare in pensione prima del tempo. In sostanza, se il provvedimento vedrà effettivamente la luce, si potrà uscire dal mondo del lavoro anche se non si hanno tutti i contributi versati. Ma scopriamone di più. Anche se lo ricordiamo, stiamo parlando di ipotesi.

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Il Governo Meloni sta studiando nuovi modi per le pensioni anticipate – Foto Ansa – roma-news.it

Non c’è ancora nulla di certo e per questo occorre aspettare per poter capire se davvero sarà possibile andare in pensione anticipata a 64 anni. Quello che è certo è che il pagamento delle pensioni e l’intera sostenibilità del sistema previdenziale italiano sono in forte stress. Nei prossimi anni la spesa pensionistica è destinata ad aumentare.

Pensione anticipata a 64 anni, platea e requisiti

Come abbiamo anticipato e ribadito già in apertura di questo articolo, si tratta di un’ipotesi allo studio dell’esecutivo Meloni che è stata battezzata con il nome di Quota 84. In cosa consiste? In pratica è valutata la possibilità di poter andare in pensione anticipata al raggiungimento dei 64 anni di età ma occorre aver versato i contributi per almeno 20 anni.

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Pensioni anticipate, come potrebbero essere dal 2024 – roma-news.it

La platea di questo nuovo ed ipotetico provvedimento è abbastanza ristretta perché l’opzione Quota 84 non verrebbe applicata a tutti i lavoratori ma solo alle lavoratrici. Quindi di tratta di un meccanismo riservato solo alle donne che lavorano e che potrebbero andare in pensione a 64 anni con 20 anni di contributi versati correttamente.

La principale differenza rispetto al 2022 è che le donne hanno avuto la possibilità di uscire dal lavoro anticipatamente con un calcolo contributivo dell’assegno. L’opzione prevedeva un’età di uscita di 58 anni per le lavoratrici dipendenti. E di 59 per le autonome con almeno 35 anni di contributi versati in entrambi i casi. Per il 2023 l’età è salita a 60 anni e si sono aggiunte le categorie delle lavoratrici disabili al 75% o che assistono un disabile.

Se Quota 84 dovesse passare, le donne in pensione anticipata andrebbero a ricevere un assegno fisso per 12 mensilità. Con un importo massimo di 1.500 euro, senza rivalutazione. Una volta raggiunta l’età della pensione si passerebbe all’assegno con importo intero.

Il governo Meloni sta anche studiando delle alternative. Una consiste nell’andare in pensione anticipata tra i 60 e i 63 anni di età ma con 35 anni di contributi. La seconda invece prevede una pensione anticipata per chi raggiunge i 63 anni e ha 20 di contributi versati, ma in questo caso con ricalcolo contributivo dell’assegno.

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