Le mode cambiano, anche nel comparto alimentare, e oggi possiamo aprire un business di successo grazie al Pokè, il piatto hawaiano.
In molti avranno già sicuramente assaggiato questa specialità, che ha conquistato il palato di tutti i cittadini del mondo. Si tratta di ricette salutari e gustose a base di pesce, verdure e riso, che offrono praticamente infinite varianti.
Ma dal mangiare un Pokè ad aprire un ristorante c’è un po’ di differenza. Secondo un famoso imprenditore, però, ci sono tante ottime ragioni per cui abbracciare questo tipo di business. Basta guardare un po’ di numeri e soprattutto quali sono le tendenze culturali che si stanno espandendo, e sarà facile immaginare come fare soldi grazie a una pokeria.
Perché conviene aprire una pokeria in Italia
All’estero, come abbiamo detto, il Pokè va alla grande. Negli States le pokerie hanno generato un giro d’affari di quasi 2 miliardi di dollari e i numeri sono in salita. Ma anche in Italia le cose vanno molto bene: durante la pandemia del 2020, il Pokè è stato uno dei piatti più consumati.
Secondo i dati diffusi da Cross Border Growth Capital, è stato proprio nel 2020 che si è registrato un vero boom, proprio qui in Italia: il settore è cresciuto del 113% e il fatturato è passato già a quasi 100 milioni di euro, e anche in questo caso è in salita.
Secondo un esperto e imprenditore, oggi investire in una pokeria è davvero un’ottima idea, e sotto tanti punti di vista. Innanzitutto il Pokè è un piatto altamente salutare e come sappiamo le persone stanno cambiando il loro approccio col cibo: oggi tutti desiderano alimentarsi in modo semplice e gustoso e ovviamente sano.
Per quanto riguarda invece gli aspetti meramente tecnici, c’è da dire che un ristorante Pokè non necessita di grandi sforzi (né lavorativi né economici) come i ristoranti tradizionali. Le Pokè sono semplici ma al tempo stesso si possono personalizzare in modi infiniti, e questo ai giovani piace tantissimo.
A livello di gestione, non servono cuochi esperti, perché i piatti si preparano facilmente e tra l’altro sono perfetti per il take-away, dunque c’è anche il risparmio sul personale di servizio. Con un locale non troppo grande, arredato senza spendere una follia in chissà quali banconi professionali – che non servono – e la scelta di proporre anche bevande alternative, il giro d’affari è praticamente garantito, e al tempo stesso le spese sono assolutamente sostenibili.