Gli sprechi alimentari purtroppo esistono da sempre, e questo accade sia a livello industriale che casalingo. L’IA potrebbe risolverli.
Oggi in Italia, ma anche in molti altri paesi del mondo, l’inflazione sta erodendo il potere d’acquisto delle famiglie. In linea generale, soprattutto dalla pandemia da Covid, si è assistito a un minor spreco da parte dei cittadini, e oggi con l’inflazione c’è sicuramente molta attenzione in più.
Ma il problema degli sprechi alimentari esiste ancora ed è ingente. Forse allora le nuove tecnologie, come l’Intelligenza Artificiale, potranno darci una mano.
Per capire l’entità del problema riportiamo alcuni dati: a livello agricolo e industriale, ma di conseguenza anche nella distribuzione, nel 2022 sono state sprecate 4,2 milioni di tonnellate di cibo. Qualcosa come 9 miliardi di euro, ma soprattutto uno “schiaffo alla povertà” non più accettabile ai giorni nostri.
Come può l’IA farci risparmiare, ecco le novità del settore e i consigli degli esperti
Soprattutto a livello industriale si è cominciato a sentire l’esigenza di evitare gli sprechi. Grazie a un’azienda specializzata in software IA, molti grandi Big del commercio a livello internazionale hanno davvero ottenuto un risparmio.
Secondo alcune fonti, grandi aziende come la Coca-Cola, grazie alla IA, hanno potuto ottimizzare tutti i processi prodottivi e raggiungere più di un risultato; meno sprechi, meno rimanenze a magazzino, meno errori nella distribuzione e meno costi.
Oltre ai grandi brand, anche le piccole aziende sono riuscite a sfruttare le capacità della IA per automatizzare i vari processi: produzione, assortimento, stoccaggio, vendita e distribuzione, anche su prodotti freschi o freschissimi, che sono ovviamente più a rischio spreco.
- Il primo step è quello di capire bene la domanda da parte dei clienti, e per farlo bisogna analizzare tutti i movimenti degli anni passati. Dai risultati ottenuti si può capire il livello di scorte ottimale.
- Sicuramente conviene comprendere quale sia la priorità e la tempistica più adatta alla propria azienda. Tramite l’analisi “ABC” si possono classificare i vari prodotti per importanza e rotazione, aiutando i magazzini a non accumularne in eccesso.
- Non bisogna dimenticare, poi, che possiamo andare incontro a delle eccezioni momentanee, ed è quindi opportuno attrezzarsi per saper rispondere efficacemente alla fluttuazione della domanda.
- Infine, è necessaria una pianificazione strategica da adottare in caso di emergenza, che offra un cuscinetto a situazioni dovute ai ritardi dei fornitori o a problematiche non controllabili.