Queste 5 ricette romane sono quasi dimenticate, ma hanno una storia autentica: da lontano riecheggia il latino

Riscoprire il cibo dell’Antica Roma: ecco 5 ricette da realizzare ancora oggi, con il loro nome latino e un gusto che non ha tempo.

Non solo cibo contemporaneo: è bello rendere attuali anche ricette di tempi molto remoti, come quelle dell’Antica Roma. Andare alla scoperta ci piatti che si perdono nella notte dei tempi e portarle in tavola in tutta la loro bontà che oltrepassa i secoli è davvero molto interessante.

ricette della cucina dell'antica Roma
Riscoprire le ricette dell’Antica Roma (Canva) – romanews.it

Gli antichi romani amavano il buon cibo e rimangono i ricettari dei cuochi dell’epoca, come il famoso De Re Coquinaria di Apicio da cui si possono trarre ricette che possono essere attualizzate per ritrovare sapori piacevoli sempre.

Ecco 5 ricette tra le moltissime offerte dai ricettari dell’epoca. Sicuramente sono alcune tra le più conosciute ma oggi quasi dimenticate. Dall’antipasto al dolce scopriamo 5 piatti con i loro nomi latini per un pranzo o una cena a tema o da preparare singolarmente e sicuramente stupire gli ospiti.

5 ricette dell’Antica Roma da cucinare ancora oggi

Gli ingredienti tipici di queste ricette sono tuttora facilmente reperibili ed è interessante assaggiare le combinazioni di sapori caratteristiche di quel determinato periodo storico.

ricette della cucina dell'antica Roma
Le polpette di farro dette Aphotermum ( Instagram dominahistoria) – romanews.it

Aphotermum

Si potrebbe dire che sono polpette dolci di farro. Ma anche se il gusto è prettamente orientato al dolce questo piatto presente del secondo libro del De Re Coquinaria di Apicio è inserito tra quelli che oggi potremmo definire gli antipasti.

Un cibo da mangiare all’inizio del pasto e non alla fine, come intendiamo noi il dessert. Si compongono di farro, pinoli, mandorle e uva passa, vino dolce come il passito e pepe nero.

Dopo aver messo i pinoli e le mandorle pelate a bagno in acqua tiepida si scolano e si pestano nel mortaio. Va pestato anche il farro e poi lessato circa 40 minuti in acqua salata. Unire tutti gli ingredienti aggiungendo il passito e dopo aver formato delle polpette con le mani cospargerle con un po’ di pepe nero macinato.

Garum

È una salsa liquida a base di pesce salato ed era usata come condimento sia di primi che di secondi piatti. Apicio indicava di prendere pesci come salmoni, anguille o sardine e unirvi del sale, erbe aromatiche come l’aneto, la menta e disporli in un vaso in strati sempre alternando questi ingredienti.

Dopo una settimana di macerazione bisognava far riposare il composto per altri 20 giorni e poi raccogliere la salsa che si era formata.

Porcellum oenococtum

Letteralmente il maiale al vino è una ricetta sempre di Apicio. Si metteva la carne di maiale in una pentola con olio, vino. Si aggiungeva acqua, una manciata di porri, una di coriandolo, e a metà cottura si univa altro vino.

A parte si sminuzzavano nel mortaio pepe nero, cumino, origano, ma anche semi di sedano e radice di silfio. Con queste erbe e spezie tritate e un po’ di liquido di cottura del maiale amalgamato con farina e del vino passito si formava una salsa di condimento con cui cospargere la carne.

Thynnus uvae

Il tonno all’uva è un secondo leggero e saporito. In una padella si mettono le fette di tonno insieme a fette di cipolla sopra un giro d’olio. Quando il tonno si è dorato bisogna prelevarlo lasciando però le cipolle e aggiungendo un po’ di farina per creare una salsina. 

Aromatizzare con pepe, cumino, coriandolo, garum, uva, aceto e un po’ di miele. Mescolare e unire di nuovo il tonno per completare la cottura cuocendo per circa 15 minuti.

Dulcis ex nucibus pinea

Si tratta di un dolce ai pinoli fatto unendo latte, pinoli sgusciati, un po’ di pepe verde, miele, succo di limone e vino. Si cuoce il tutto a fiamma bassa e poi quando prende consistenza aggiungere delle uova sbattute. Infine servire in coppette completando con un altro po’ di miele e una spolverata di pepe.

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