I danni da infiltrazione possono andare in prescrizione e non essere più risarciti: ecco come funziona il calcolo del termine. Presta molta attenzione!
Le infiltrazioni d’acqua possono causare danni anche ingenti alle strutture portanti di un condominio e la loro riparazione può necessitare anche di spese ingenti. Chi deve sostenere tali spese? Secondo la legge a pagare dev’essere il condomino il proprietario della zona dello stabile da cui si è originato il danno.
Questo significa che se la perdita è partita dall’appartamento di un condomino, sarà lui a doversi fare carico delle spese per ristrutturare l’appartamento o gli appartamenti danneggiati dalla perdita. Se invece la perdita d’acqua si fosse originata da una zona comune come il terrazzo solare, allora dovrà essere l’intero condominio a risarcire i danni in questione.
Naturalmente i tempi dei procedimenti legali sono sempre molto lunghi e possono protrarsi anche per anni. La legge stabilisce un termine di decorrenza dopo il quale non si ha più diritto ad alcun tipo di risarcimento, quindi è bene sapere come muoversi per non arrivare a far andare il danno in prescrizione e perdere anche molti soldi.
Entro quando si deve richiedere il risarcimento dei danni causati da un’infiltrazione?
Secondo la legge il danno causato da un’infiltrazione è un illecito duraturo, cioè non avviene in un singolo momento isolato. Al contrario, un danno che viene causato in un preciso e individuabile momento del tempo (come una finestra rotta dal lancio di una pietra) non è un illecito permanente.
Sulla base di questa definizione la legge stabilisce che la prescrizione scatta dopo cinque anni dalla riparazione del danno provocato dall’illecito. In pratica, se un’abitazione viene seriamente danneggiata da un’infiltrazione e chi vi abita decide di farsi carico immediatamente dei costi di riparazione, ha cinque anni per farsi risarcire dei soldi già versati.
Se, entro quel lasso di tempo, non dovesse riuscire a farsi ripagare il danno, il risarcimento andrà in prescrizione. Se invece il proprietario dell’appartamento danneggiato dalla perdita decidesse di non riparare il danno e di lasciare che la perdita continui a danneggiare il suo appartamento, allora il conteggio dei cinque anni della prescrizione non partirà mai.
In questo modo chi ha la responsabilità legale ed economica di riparare il danno non potrà semplicemente attendere che il risarcimento vada in prescrizione e colui che ha subito il danno sarà tutelato. Paradossalmente quindi, se la situazione non è troppo grave, il consiglio migliore che si possa dare a chi ha avuto una perdita in casa è di sopportare e di non riparare nulla fino a che la legge non obbligherà i responsabili a fare i lavori.