Purtroppo una notizia che ha lasciato senza parole. Ecco come trattava la mozzarella, con la soda caustica. L’imprenditore finisce in manette.
La mozzarella è senza dubbio uno dei prodotti caseari più consumati al mondo, ma bisogna fare molta attenzione. Ci sono infatti molti affari attorno alla produzione del cosiddetto oro bianco, e alcuni non sono proprio leciti, come quello di questo imprenditore che ha usato addirittura soda caustica.
La mozzarella è amatissima in tutto il mondo e ne vengono prodotte di tutti i tipi. Quelle più pregiate sono sicuramente le mozzarelle di bufala prodotte nel Casertano da caseifici e artigiani che le lavora ad hoc. Ma bisogna prestare molta attenzione perché l’allarme per il consumo di questo latticino riguarda la salute. Un imprenditore ha infatti deciso di utilizzare soda caustica: ecco perché.
Soda caustica nella mozzarella: un imprenditore è stato arrestato e condannato, è allarme
La produzione di mozzarella artigianale è ovviamente collegata al lavoro dei caseifici e i più rinomati sono senza dubbio quelli che si trovano nel Casertano, dove viene prodotta la mozzarella di bufala. Purtroppo però non tutti gli imprenditori sono leali e uno su tutti ha deciso di utilizzare la soda caustica per la produzione nei suoi caseifici.
Salvatore Bellopede, imprenditore caseario di Santa Maria Capua Vetere, è stato condannato a 2 anni di reclusione per quello che ha fatto. L’uomo infatti ha utilizzato del latte crudo adulterato con l’aggiunta di soda caustica, ma non solo anche latte proveniente da allevamenti non indenni da tubercolosi. Insomma ha messo a serio rischio la salute dei consumatori, ma come mai?
La soda caustica è stata utilizzata, secondo quanto emerso dalle indagini, per trattare il latte che veniva conservato anche per 7-8 giorni. Essa consentiva di abbattere la carica batterica e quindi di rendere possibile il passaggio delle analisi di laboratorio.
Secondo quanto scoperto inoltre venica utilizzata la soda proprio per non far sentire il sapore acido del latte andato a male. Rimedi che servivano per tenere alta la produzione nonostante l’utilizzo di materie prime che non fossero di qualità.
Ingerire sostanze caustiche però provoca gravi lesioni al tratto gastrointestinale superiore ovvero a esofago, faringe e stomaco. Il tribunale ha dichiarato l’estinzione dei reati per prescrizione per gli altri imputati, ovvero i titolari dell’allevamento bufalino di San Potito Sannitico, nell’Alto-Casertano, dove l’imprenditore comprava il latte. Per Bellopede invece, arrestato nel 2017 in un’operazione che condusse alla chiusura di 3 caseifici, è stata decisa una condanna di 3 anni di reclusione.