A chi spetta e come richiedere il Bonus Tari prima che scada alla fine dell’anno. Tutte le informazioni che ti occorrono.
Il bonus Tari è stato introdotto con il decreto fiscale del 2020 ed è valido ancora fino al 31 dicembre 2023. Si tratta di un sostegno economico che il governo ha deciso di mettere a disposizione dei cittadini, al pari del bonus idrico e del bonus luce e gas. In sostanza si tratta di un altro bonus sociale.
Proprio come gli altri buoni sociali, anche il bonus Tari 2023 viene applicato automaticamente alle famiglie che hanno un ISEE basso. Quindi per ottenere il beneficio occorre rispettare determinati requisiti reddituali, ma tutto ciò che deve fare il cittadino è aggiornare la DSU.
Tuttavia è opportuno fare riferimento anche alle regole previste dal proprio Comune di residenza. Perciò vediamo nello specifico come funziona e se ne hai diritto anche tu.
Bonus Tari: a chi spetta e come funziona
La Tari è la cosiddetta tassa sui rifiuti. Si tratta di un contributo economico che tutti i cittadini devono versare nelle casse del comune di residenza per ricevere il servizio offerto dalla nettezza urbana.
Il valore della Tari varia in base ai metri quadri delle abitazioni del cittadino e al numero di componenti del nucleo familiare. Per le famiglie in difficoltà economica, il Governo ha stanziato dei fondi con lo scopo di offrire loro un bonus per aiutarli nel versamento della suddetta tassa.
Tuttavia dal momento che la Tari è un contributo comunale, bisogna prestare attenzione alle regole dei singoli Comuni di residenza.
In ogni caso, in base alle regole fornite da Arera il bonus Tari 2023, al pari degli altri bonus sociali, è riconosciuto ai cittadini che hanno un Isee inferiore a 9530 euro. Mentre, per i nuclei familiari numerosi il limite ISEE è fissato a 20.000€. Anche i percettori di pensione o reddito di cittadinanza hanno diritto al bonus Tari.
I cittadini che hanno accesso allo sconto sulla tassa dei rifiuti non devono presentare alcuna domanda. Infatti, il bonus viene riconosciuto in maniera automatica tramite una serie di controlli incrociati che permettono di individuare i nuclei familiari che rispettano i limiti di ISEE sopra descritti.
L’ammontare del bonus varia da Comune a Comune, infatti è data la possibilità ai singoli enti locali di aumentare il beneficio economico riconosciuto. Anche l’Isee minimo può essere ritoccato al rialzo. Se pensi di averne diritto chiedi maggiori info al Caf che segue le tue pratiche.