Anche con la tecnologia gli arbitri a volte riescono a sbagliare. E allora ecco che si cercano specialisti nel VAR che possano sistemare la situazione.
Da quando il VAR ha fatto irruzione nel mondo del calcio, tante cose sono cambiate in campo e fuori. Tra queste, però, non ci sono le polemiche per le decisioni arbitrali che invece sono rimaste invariate. Se non addirittura aumentate. La tecnologia doveva servire a eliminare gli errori, e in casi oggettivi come il fuorigioco funziona alla perfezione, ma in alcuni casi non fa che inasprire le diatribe nel corso delle partite e nei post gara.
E non soltanto in Italia. La Video Assistant Referee, da quando è stato inserito in campo non fa che creare scompiglio in Inghilterra come tutto il mondo della Premier League che vede il VAR come nemico pubblico numero uno. Dai calciatori, agli allenatori, fino ad arrivare ai tifosi nessuno è contento della tecnologia e di come viene utilizzata dai direttori di gara.
Oltremanica, in alcune occasioni, si vedono errori grossolani dopo i check tra arbitro e i suoi assistenti. Ma a dare particolare fastidio sono anche le lunghissime pause che intercorrono quando c’è da prendere una decisione. E per ovviare a questo problema, i piani alti della Federazione inglese stanno provando a correre ai ripari cercando specialisti del settore.
VAR, dopo le critiche in Premier League si cercano specialisti del settore
Secondo la stampa inglese, infatti, la PGMOL, l’equivalente della nostra Associazione Italiana Arbitri, avrebbe pubblicato un annuncio di lavoro per cercare candidati specializzati nel ruolo di “varista”. In Italia questo già accade, con persone che si occupano solo dell’analisi in sala VAR. Un piccolo passo avanti per il nostro calcio rispetto alla più evoluta Premier League.
L’annuncio della PGMOL è riservato a funzionari qualificati, ma non richiesta loro alcuna competenza specifica nell’utilizzo della tecnologia video. Tra le skills che inoltre bisogna avere per candidarsi ci sono anche la capacità di prendere decisioni sotto pressione, saper fornire una comunicazione chiara e l’identificazione del momento opportuno per intervenire a supporto del direttore di gara.
Nell’ultimo periodo, nella massima serie si sono verificati tanti errori da parte del VAR che hanno portato a pause lunghissime e a maxi recuperi; come i 23′ totali di tempo addizionali concessi in Tottenham-Chelsea, oltre ai ben cinque gol annullati.
La categoria arbitrale inglese ha provato però anche a difendersi dalle critiche, sottolineando come gli addetti al VAR siano oberati di lavoro durante i turni di campionato. Nell’ultima giornata di Premier, infatti, ben quattro arbitri hanno lavorato sia nella giornata di sabato che in quella di domenica. Un problema che si proverà a risolvere con questo nuovo annunciato di lavoro per “varisti” specializzati.