Qualche breve cenno storico sulla comunità italo-albanese, una delle principale minoranze storiche d’Italia.
Esistono sul territorio italiano delle comunità storiche e linguistiche con una loro precisa cultura e identità. Non si tratta dei gruppi nazionali di recente immigrazione: dalle popolazioni del Nord Africa ai rumeni, dai cinesi ai bengalesi, ma di gruppi e comunità stanziate nella Penisola da centinaia di anni che, nonostante le vicende storiche, hanno mantenuto la loro identità linguistica e culturale.
A questa categoria appartengono le comunità franco provenzali e occitane della Val d’Aosta e del Piemonte, quella greca in Calabria e Sicilia e quella italo-albanese distribuita in varie regioni Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia. Si tratta di una delle minoranze linguistiche più grandi del paese, con circa 100mila persone.
Qualche informazione sulla storia della comunità italo-albanese
Le comunità di lingua albanese iniziarono a insediarsi in Italia a partire dal XV secolo a seguito della progressiva espansione dell’Impero Ottomano nei territori bizantini della Grecia e dell’Epiro, in particolare dopo la morte dell’eroe nazionale albanese Giorgio Castriota Scanderbeg alla fine del quindicesimo secolo, con la conclusione della diaspora dal paese balcanico nel diciottesimo secolo.
Uno degli elementi che hanno contribuito a mantenere intatta l’identità nazionale è stato certamente il clero di rito cattolico bizantino, intorno al quale si è raccolta la comunità nei cinque secoli di storia della presenza albanese nell’Italia peninsulare e insulare. Prima della conquista turca dei principati albanesi, il popolo albanese si definiva arbëreshë, continuando a chiamarsi in questo modo anche dopo la fuga in Italia.
Questo è un elemento di differenza con la popolazione dell’attuale Albania che si definisce in altro modo e testimonia la durata e l’attaccamento della comunità stanziata in Italia alle proprie tradizioni culturali e linguistiche. I comuni e le frazioni disseminati lungo le regioni meridionali d’Italia mantengono la doppia nomenclatura in italiano e nella variante albanese arbëreshë. Sono ben 41 i Comuni che fanno parte della comunità albanese, con la maggior presenza in Calabria.
Ma la località che ha il più alto numero di parlanti la lingua originaria è Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo. Fu nel corso degli anni Sessanta e Settanta del XX secolo che vi fu una ripresa della cultura e della lingua albanese in Italia finalizzata alla valorizzazione dell’identità della minoranza. Quella albanese è dunque una minoranza storica molto attiva culturalmente con una precisa identità culturale italo-albanese che risale a più di cinque secoli fa.