Come comportarsi nel caso non si riesca, senza nessuna colpa, a pagare il canone d’affitto dell’abitazione? Ecco come accedere al contributo affitti.
Nei Comuni più grandi e con densità abitativa più elevata il problema della casa è certamente uno dei principali. Soprattutto in questo periodo, con una crisi economica acclarata, i canoni di locazione dell’abitazione possono diventare un problema per tante famiglie in difficoltà.
Purtroppo i prezzi degli affitti sono molto elevati e non è raro che per un nucleo familiare sia complicato sostenere quel carico di spese, qualora si verifichino delle circostanze difficili o impreviste. Cosa fare in queste situazioni? Esistono delle possibilità per accedere al Fondo morosità incolpevole, un contributo fino a 12mila euro destinato a chi si trova in determinate condizioni e a ricevuto una notifica di sfratto. Ecco come funziona.
Nel 2023 è ancora possibile accedere al Fondo per morosità incolpevole, pensato per gli inquilini in condizioni di difficoltà economica residenti nei Comuni ad alta densità abitativa come Roma, Milano, Bologna. Il contributo è fino a 12mila euro, ma occorre possedere alcuni requisiti particolari. Innanzitutto il contributo dipende dall’accertamento del disagio economico, partendo dal reddito Isee del nucleo familiare.
Inoltre deve essere presente una notifica di sfratto per motivi indipendenti dalla volontà dell’inquilino. Quest’ultimo deve presentare domanda al proprio Comune, verificando l’apertura del bando e la disponibilità delle risorse. Il contributo è concesso in caso di imprevisti che determinano l’impossibilità di pagare il canone di locazione a causa della perdita o della riduzione del reddito della famiglia.
Esempi di situazioni del genere sono: la perdita del lavoro per licenziamento involontario, la cassa integrazione ordinaria e straordinaria, la cessazione di attività professionali o di imprese per cause di forza maggiore, la malattia grave, l’infortunio o il decesso di un membro della famiglia con riduzione della capacità economica del nucleo familiare, il mancato rinnovo di un contratto a tempo determinato.
Vi sono poi dei requisiti di reddito da rispettare: Isee non oltre i 26mila euro, lo sfratto per morosità, il contratto di locazione e la residenza nell’immobile da almeno un anno. Chi presenta domanda (e tutto il nucleo familiare) non deve essere proprietario di abitazioni, usufrutto, uso di un altro immobile fruibile o adeguato alla famiglia.
La priorità verrà data a domande presentate da famiglie con componenti oltre 75 anni di età, con minori, con disabili e invalidi oltre il 74 per cento, con componenti in carico ai servizi sociali o alle ASL per progetti di assistenza individuale. La domanda per il contributo va presentata al proprio Comune, secondo le norme previste dal Regolamento locale, comprese scadenze e procedure.
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