Nell’arco del suo primo anno di vita, un bimbo e i suoi genitori potranno visitare tutti i musei, tutte le volte che vorranno: nasce il passaporto culturale.
Si tratta di un’iniziativa volta a portare al museo le nuove famiglie per far sì che un bambino possa essere cittadino culturale oltre che cittadino di un qualsiasi stato. Il passaporto culturale viene consegnato dagli ospedali al momento della nascita e può anche essere scaricato dal sito dedicato per poi essere stampato.
Presentandolo a un qualsiasi museo, il bambino e un massimo di due accompagnatori (quindi non necessariamente la mamma e il papà) potranno avere accesso libero e gratuito tutte le volte che vorranno, anche più volte allo stesso museo. Ovviamente il passaporto sarà valido tutti i giorni dell’anno nel rispetto del calendario di apertura dei vari musei.
Dov’è valido il passaporto culturale?
Il passaporto culturale è un’iniziativa della Regione Piemonte che viene automaticamente applicata a tutti i bambini che nascono in un ospedale piemontese, a prescindere da quale sia la sua nazionalità e la nazionalità dei suoi genitori.
Se ai bambini che nascono negli ospedali piemontesi il passaporto viene consegnato in automatico, tutti i genitori che si trovino in Piemonte con un bambino molto piccolo e vogliano visitarne i musei potranno richiedere e stampare il proprio passaporto.
Se il valore culturale dell’iniziativa è indubitabile, dai social sono arrivati moltissimi commenti negativi contro l’iniziativa. Molte persone hanno infatti sottolineato che portare bambini così piccoli al Museo non è rispettoso per gli altri visitatori, che con ogni probabilità dovranno sopportare il pianto dei bambini mentre stanno cercando di vivere in tranquillità un’esperienza culturale per cui (loro) hanno pagato anche profumatamente.
Inoltre per molti l’idea non è assolutamente valida perché bambini così piccoli difficilmente si interesserebbero alle cose che si possono ammirare normalmente in un museo, come pitture e sculture, quindi con ogni probabilità vorranno andar via velocemente e cominceranno a piangere.
Si potrebbe pensare quindi che il passaporto potrebbe essere utilizzato dai due genitori del bambino senza necessariamente portare il bambino al Museo, ma in quel caso il passaporto non avrebbe valore, quindi lo sconto non sarebbe applicato e i due genitori dovrebbero pagare il biglietto d’ingresso completo.
A prescindere dalle critiche, il passaporto culturale potrebbe rivelarsi un’iniziativa vincente per dare un po’ di respiro ai neo genitori e offrire loro, a titolo completamente gratuito, la possibilità di passare una giornata diversa e interessante insieme al proprio bambino.