In questi giorni sono già comparsi i primi panettoni al supermercato e anche le pasticcerie cominciano ad organizzarsi per il Natale.
Nell’ultimo mese i prezzi dei beni alimentari sono schizzati alle stelle, e anche i più “distratti” non possono non averci fatto caso. Ma l’inflazione e la speculazione non si fermano, e dunque il prossimo e vicino Natale forse sarà un po’ meno dolce.
Anche perché persino i panettoni si sono adeguati ai prezzi correnti e siamo arrivati a vedere cifre davvero esorbitanti, già a partire dai prodotti industriali che si acquistano al supermercato. La “colpa”, come al solito, viene data all’aumento del prezzo di ogni ingrediente che va a comporre la ricetta e dell’energia che serve per la produzione.
Chi paga, però, come al solito, sono i consumatori finali. Che forse, quest’anno, compreranno meno panettoni. E alla fine tutti ci perdono.
Prezzi dei panettoni mai visti prima, ecco quanto ci costeranno questo Natale
Cominciando ad esplorare il costo di un panettone artigianale, scopriamo che oggi i prezzi oscillano tra i 30 e i 35 euro al chilo. Nel 2021 lo stesso prodotto costava tra i 25 e i 28 euro.
I prodotti artigianali di altissima qualità, quelli preparati dai grandi chef, si trovano in vendita alla “modica” cifra che oscilla tra i 46 e i 55 euro. Non vanno meglio i prezzi dei panettoni industriali, che hanno registrato aumenti fino a quasi il 40%, sempre rispetto al 2021.
Le motivazioni per cui i prezzi sono saliti così tanto li possiamo immaginare: tutto è aumentato, a partire dalle materie prime che servono per fare un panettone, come la farina, lo zucchero (che oggi ha raggiunto il massimo storico nel suo prezzo), le uova, il cui costo è raddoppiato, il burro, e poi ovviamente il costo del gas e dell’energia per produrre il tipico dolce natalizio.
E la “soluzione” ideata da alcuni produttori artigianali è quantomeno discutibile, perché assomiglia molto al fenomeno dello shrinkflation. Ovvero, molto probabilmente venderanno panettoni più piccoli, il cui prezzo finale sembrerà in linea con quello degli anni passati.
Una strategia che illude il consumatore, che pensa di non spendere molto, ma che alla fine si porta a casa un panettone più piccolo. Il timore è che le famiglie ne acquisteranno molti di meno e che aspetteranno i “saldi” per gustarsi una fetta di panettone, anche se le feste saranno ormai finite.
Di questo passo, però, nemmeno le giustificazioni dei produttori basteranno a invogliare i consumatori a comprare i panettoni. E alla fine, a perderci, saranno comunque tutti quanti, a meno che il trend non si inverta alla svelta.