Qualcosa sta per cambiare nelle stazioni di servizio di tutta Italia, ed è il risultato di una battaglia legale. Scopriamo di che cosa si tratta.
Sono stati mesi molto turbolenti per quanto riguarda la benzina. Il prezzo ha avuto delle oscillazioni importanti e fare il pieno alla macchina è diventato un problema per molti automobilisti. Il portafoglio continua a piangere. Tutto costa sempre di più.
Ma da marzo il governo aveva imposto una direttiva in particolare. Scopriamo di che cosa si tratta e cosa potrebbe accadere in tempo breve. Non si conosce ancora se effettivamente è un bene per gli automobilisti oppure no.
Che fine faranno nelle pompe di benzina?
Dallo scorso Marzo 2023, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti aveva imposto che nelle stazioni di servizio di tutta Italia fossero esposti dei cartelloni con i prezzi medi del carburante a livello regionale e nazionale.
Com’è facile intuire, questo provvedimento era volto a sostegno degli automobilisti per favorire la massima trasparenza sui prezzi del carburante e permettere ai clienti delle stazioni di servizio di operare una scelta consapevole su dove acquistare la benzina per la propria auto.
Per quanto le intenzioni fossero apprezzabili, sembra che a causa di un vizio di forma la decisione del Ministero non sia legittima. Proprio appellandosi a tale vizio i sindacati dei gestori delle stazioni di servizio hanno chiesto l’abrogazione della norma.
Il problema dell’irregolarità della norma è stato sollevato dai sindacati Fegica e Figisc. Si sono rivolti al TAR del Lazio e hanno chiesto che la procedura fosse esaminata.
Il TAR ha concluso che effettivamente il Mimit aveva violato le norme procedimentali perché prima della sua attuazione è mancata la comunicazione al Presidente del Consiglio dei Ministri e il parere preventivo del Consiglio di Stato nella sua adozione.
Significa, in pratica, che la prassi per rendere operativo quanto stabilito dal Mimit è stata sbagliata. Questo rende irricevibile la norma e, quindi, i benzinai hanno ottenuto il suo ritiro. Il Ministero però non intende fermarsi qui e ha reso noto che intende proseguire la battaglia legale per attuare la norma varata lo scorso Marzo.
A livello pratico, lo scontro tra i sindacati dei gestori delle pompe di benzina e il Ministero dei Trasporti si traduce in un ritorno allo stato di inizio 2023. In pratica i cartelli con i prezzi regionali e nazionali dei carburanti saranno rimossi dalle stazioni di servizio a meno che, ovviamente, il Ministero non vinca lo scontro legale e riesca a imporre la loro esposizione.
Appare chiaro che l’irregolarità della norma sia stata sottolineata dai gestori solo ed esclusivamente per evitare un danno economico potenzialmente significativo. Esporre i prezzi proposti al pubblico nella propria stazione di servizio di fianco a quelli medi è estremamente problematico per i gestori perché rende evidente qualsiasi speculazione e innalzamento eccessivo del prezzo ai danni degli automobilisti.