Attenzione a non pagare le cartelle entro la data indicata, ecco cosa potrebbe accadere con al Rottamazione quater.
Accumulare debiti è un qualcosa che non fa piacere a nessuno. I debiti, infatti, soprattutto se non si riesce a pagarli, diventano un peso molto forte anche da un punto di vista psicologico. Purtroppo, per un motivo o per un altro, può capitare di non riuscire a versare tutta la somma, e questo, il più delle volte, capita perché si perde il proprio impiego.
Una sventura non da poco che, se dura a lungo, crea davvero problemi molto seri al contribuente, soprattutto se si tratta di debiti con il Fisco. E a proposito di questo genere di debito, si sa che purtroppo, se non si assolve, si può andare incontro a pesanti conseguenze, e questo di certo è un contesto in cui qualcuno vorrebbe mai ritrovarsi.
Per far fronte a situazioni debitorie, il governo ha promosso, in questo 2023, la rottamazione quater, una dilazione dei debiti senza aggio né sanzioni, che consente solo di pagare il debito iniziale. Ma in cosa consiste la rottamazione quater e che cosa succede se non si paga? Scopriamolo insieme.
La domanda per aderire alla rottamazione quater è scaduta il 30 giugno scorso ed entro il 30 settembre 2023, l’Agenzia delle Entrate ha informato i contribuenti se la richiesta era stata accolta oppure no. Il 31 ottobre scorso, poi, è scaduta la prima rata da pagare per la rottamazione, e anche la possibilità di saldare tutto il debito in un’unica soluzione.
Il 30 novembre 2023 si dovrà pagare la prossima rata. Chi, però, per un motivo o per un altro, non è riuscito a pagare, cosa può fare? Ebbene, nel caso in cui il contribuente non sia riuscito a versare la somma da corrispondere entro il 31 ottobre, ha avuto ancora 5 giorni per pagare, quindi entro il 6 novembre scorso.
Se neanche per quella data è riuscito, allora la dilazione è decaduta. In linea generale, per ogni rata, c’è una tolleranza di massimo 5 giorni in cui pagare. Se ciò non avviene, il beneficio si deve considerare a tutti gli effetti, decaduto.
A questo punto, il contribuente, può solo rateizzare in modo ordinario. I versamenti che ha eseguito in precedenza saranno sottratti dal debito residuo, considerandoli come acconto sull’importo da versare. Dunque, massima precisione e puntualità nei pagamenti, se non si vuole perdere il beneficio.
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