Arriva il rimborso del 60% della spesa su scarpe e vestiti, un aiuto per fronteggiare l’elevato tasso di spreco: ecco come funziona.
Gli ultimi anni dal punto di vista finanziario sono stati molto complicati a seguito della forte contrazione che ha toccato tutti i paesi del mondo. La pandemia prima e la guerra poi hanno innescato delle conseguenze non affatto facili da gestire, senza dimenticare i cambiamenti climatici che rendono ancora tutto più difficile. In questa ottica rientra un aiuto stanziato che riguarda scarpe e vestiti, atto a contrastare lo spreco ancora molto elevato.
Molto spesso si preferisce comprare un indumento nuovo piuttosto che aggiustare quello che abbiamo nell’armadio. Cestinare un prodotto ancora utile porta ad aumentare lo spreco ed è proprio su questo punto che il governo ha deciso di intervenire. Il bonus ha l’obiettivo di rendere conveniente aggiustare scarpe e vestiti invece di eliminarli e lo fa tramite un rimborso spese del 60%.
Questa misura entra nell’ottica di economia circolare e punta a dare respiro sia al portafoglio dei consumatori che all’ambiente stesso. Cerchiamo di capire come funziona questo bonus e se può essere un’idea che coinvolgerà altri paesi del mondo.
Bonus scarpe e vestiti, rimborso fino al 60%: un aiuto per portafoglio e ambiente
I vertici di molti paesi del mondo devono lavorare per risolvere due criticità: il ridotto potere d’acquisto dei cittadini e le problematiche climatiche sempre più profonde. I vari Governi sono al lavoro per arginare questi serissimi problemi e uno in particolare ha deciso di intervenire con un “bonus riparazione” su scarpe e vestiti, così come accade per gli elettrodomestici.
Lo sconto di questa misura può arrivare fino al 60% e potrà essere ricevuto solo se ci si affida a professionisti autorizzati. Il progetto viene visto come positivo per i consumatori e per l’ambiente dal ministro francese per la Transizione ecologica, Christophe Béchu. In sostanza, i consumatori potranno consegnare i loro capi in uno dei 600 punti di riparazione autorizzati su scala nazionale.
La riduzione viene applicata automaticamente al prezzo della riparazione e non ci sarà nessun limite sul numero di pezzi da poter far riparare. Bisognerà solo fare attenzione che si tratti di una riparazione e non di una modifica, in quest’ultimo caso non si potrà procedere in alcun modo. Il provvedimento ha come obiettivo di aumentare il numero di riparazioni e portarlo a 21,6 milioni entro il 2028.