L’impatto dell’inquinamento atmosferico sui monumenti di tutto il mondo è molto grave e uno dei gioielli del patrimonio artistico italiano è a rischio. Ecco qual’è.
Fino a venti o trent’anni fa, cioè al principio degli anni Duemila, la situazione era ancora più critica: le piogge acide trasportavano al suolo, quindi anche sui monumenti, sostanze come il biossido di zolfo, che si trovava in grandi concentrazioni nell’atmosfera.
Da allora, fortunatamente, la concentrazione di questa molecola nell’aria è sensibilmente diminuita anche grazie ai grandissimi passi avanti fatti verso la sostenibilità ecologica delle attività industriali grazie al ricorso alle energie pulite.
Il problema della corrosione dei monumenti a causa dell’inquinamento atmosferico, però, non è affatto stato risolto, come dimostrano dati recentissimi raccolti e diffusi dall’ENEA (agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile).
La Reggia di Caserta minacciata dall’inquinamento
Sono ben tre i siti Unesco patrimonio dell’umanità a essere considerati in pericolo proprio a causa degli altissimi livelli di inquinamento atmosferico a cui sono costantemente esposti. Uno di essi è la Reggia di Caserta, gioiello dello stile neoclassico italiano e capolavoro dell’architetto napoletano Luigi Vanvitelli.
Gli altri due sono la Cattedrale di San Doimo a Spalato (Croazia) e la Residenza di Würzburg (Germania). A minacciare l’integrità e la bellezza di questi meravigliosi monumenti è l’inquinamento causato principalmente da automobili, riscaldamento e industria anche se giocano un ruolo fondamentale nelle rilevazioni anche le condizioni meteo locali caratteristiche del sito, come la temperatura, l’umidità e la piovosità.
Nei tre siti citati e attualmente sotto osservazione costante, però, la Reggia di Caserta risulta esposta a emissioni di ossidi di azoto triple rispetto a quelle rilevate sulla Residenza di Würzburg e doppie rispetto a quelle rilevate a Spalato.
Secondo dati rilevati e diffusi nel 2019, la reggia di Caserta è danneggiata principalmente dai fumi delle industrie e dagli scarichi dei camion per il trasporto su strada.
Naturalmente la corrosione lapidea, cioè la corrosione dei marmi e delle pietre di costruzione di questi preziosissimi siti architettonici è il rischio principale a cui si va incontro. Si può dire che i grandi monumenti europei si stiano letteralmente sciogliendo a causa delle continue e massive emissioni di gas inquinanti derivanti dalle attività umane.
Questa situazione ha anche un peso significativo sulle amministrazioni locali che, naturalmente, hanno il dovere di farsi carico di spese di restauro e manutenzione molto frequenti e naturalmente molto onerose.