l virus sinciziale colpisce ogni anno moltissimi bambini e neonati in tutta la UE. In attesa dei vaccini, è fondamentale conoscere la malattia.
La recente notizia di un neonato ricoverato in ospedale per un’infezione da RSV ha riportato in evidenza la necessità di affrontare la malattia in modo più concreto. Il virus respiratorio non è nuovo, ma ogni anno avvengono delle ondate e sono i bambini piccoli (così come gli anziani e chi ha determinate patologie respiratorie) a correre i maggiori rischi.
Le autorità competenti osservano l’andamento dei focolai e recentemente è emerso il caso di una bambina ricoverata all’Umberto I. La piccola però arrivava dalla Danimarca e dunque l’infezione non era avvenuta probabilmente in Italia.
Oggi però emerge anche un caso autoctono, riscontrato in un bimbo di soli 3 mesi, che è ricoverato sempre al Policlinico Umberto I. Il virus, come spiegano gli esperti, in alcuni casi può innescare la malattia grave e fondamentale è saper riconoscere i sintomi in modo che in caso di infezione non si contagino altre persone.
Cos’è il virus sinciziale e come si riconosce
Il Virus Respiratorio Sinciziale (VRS) è un agente virale che tra le altre cose è molto contagioso e causa soprattutto polmoniti e bronchioliti nei bambini di età fino ai 2 anni. Ovviamente può colpire chiunque e in particolar modo gli anziani e i soggetti fragili.
Se il soggetto infetto si trova in una condizione in cui ci sono altre patologie debilitanti, la malattia può scaturire gravi danni ai polmoni.
Va detto che comunque il virus esiste da sempre e in linea generali tutti i bambini si ammalano, almeno una volta fino a 4 anni di età. Sviluppano naturalmente l’immunità, che non protegge a vita ma che impedisce la forma grave della malattia in caso di reinfezione.
Proprio come altre malattie respiratorie, si diffonde per contatto diretto e via aerea, e soprattutto nei mesi invernali e fino a tarda primavera. I sintomi sono simili a quelli di un raffreddore o influenza. Se il soggetto è sano e forte, guarisce senza cure particolari in una o due settimane.
Si possono notare il “classico” naso che cola, tosse e mal di gola, ma anche faringite e otite e il soggetto può essere debole e inappetente. Se il virus è riuscito ad aggredire di più il soggetto, si possono manifestare febbre alta e tosse insistente, difficoltà a respirare, sibili, apnee, e anche cianosi e disidratazione, debolezza e inappetenza.
L’unico modo per confermare o meno che si tratti di RSV è quello di fare un tampone. Una volta diagnosticata la malattia viene scelta la terapia in base al soggetto. Oggi sono disponibili oltre ai farmaci anche degli anticorpi monoclonali e siamo in attesa della distribuzione dei vaccini approvati da poco; saranno disponibili per anziani, adulti, donne in gravidanza e per i neonati.