Sei sicuro di essere in regola con le cartelle esattoriali? Fai attenzione, perché rischi il blocco della pensione: ecco i dettagli.
È possibile per l’INPS bloccare la pensione se il richiedente ha debiti nei confronti del Fisco? La domanda si pone molto facilmente davanti all’accumulo di molte cartelle esattoriali. Questo porta a temere il blocco della domanda di pensionamento, sotto forma di rigetto dell’istanza o pignoramento sul trattamento. Ma è vero?
In realtà, il Governo sta preparando un condono o rottamazione per debiti fiscali e non. Questo, però, causa timore a chi ha pendenze, che ha paura di perdere la loro fonte di reddito dall’INPS. Da notare che non tutti i debiti sono equi: l’INPS sa le nostre capacità economiche individuali, e non sempre avere un debito equivale a una visita. Il metodo più comune per riscuotere soldi dai debitori è il pignoramento della pensione. Chi deve ricevere l’esito della pratica previdenziale può quindi tranquillizzarsi: l’INPS rilascerà comunque la pensione se rientra nei requisiti previsti, senza tenere conto dei debiti.
Chiarito questo, è bene vedere come l’INPS si comporta con chi ha debiti verso l’ente stesso sotto forma di cartelle esattoriali, come versamenti contributivi o di natura diversi derivati dal mancato versamento contributivo di bandate. Sorge anche il dubbio su bonus e trattamenti simili: occorre restituirli se percepiti indebitamente dall’ente? In teoria tutti i debiti previdenziali ricadono sempre nel pignoramento dell’assegno della pensione. Esistono, però, circostanze che possono compromettere il rilascio del trattamento previdenziale.
Ribadiamo che i debiti con l’INPS non tolgono il diritto alla pensione a chi ha raggiunto i 67 anni e tutti i requisiti necessari. I debiti non incidono sul rilascio del trattamento perché l’INPS in genere affronta la questione dopo il primo accredito della pensione. Di conseguenza, il debitore può aspettarsi la riscossione del debito una volta ottenuta la pensione. Finché vengono rispettati i requisiti, l’INPS non respingerà la richiesta di pensione, ma comincerà a riscuotere i debiti direttamente dalle rate mensili.
Esistono, però, circostanze in cui il diritto alla pensione viene negato. Questo succede quando il debitore è tale per omissione contributiva. Con una visura contributiva dell’estratto conto INPS si può verificare se i debiti contributivi sono necessari per il rilascio del trattamento. Se questi non causano effetti sul diritto alla pensione si procederà come già descritto. Di contro, se il debito contributivo influenza il diritto alla pensione, bisognerà versare quanto dovuto all’INPS prima di richiedere il trattamento previdenziale. In mancanza di contributi bisognerà necessariamente sanare il debito.
Uscita da poco la seconda parte di Emily in Paris con sfondo la dolce Roma,…
Anche tu hai ricevuto questa mail da parte di PayPal? Ti conviene non rispondere: si…
Altro che posto fisso, è questa la professione più ambita di tutte: le aziende sono…
Potrebbero portarti un ottimo guadagno. Queste monete da 2 euro valgono anche fino a 19mila…
Il 2024 è stato un anno ricco di bonus e per alcuni si può ancora…
Ghiottissima opportunità di lavoro: la Fnma cerca nuovi autisti, tutti i dettagli dell'offerta e le…