Arrivano novità importanti per la cessione del quinto e per le pensioni minime. Ecco tutti i cambiamenti e a cosa fare attenzione.
Uno degli obiettivi principali previsti dalla Manovra di Bilancio è l’innalzamento delle pensioni minime (o trattamento minimo INPS). Questo è partito con sei mesi di ritardo, previsto inizialmente per gennaio 2023 e iniziato solo durante il mese di luglio. A oggi, gli italiani che percepiscono la pensione minima (1.3 milioni di italiani a oggi) hanno visto un aumento dell’1,5% o del 6,4%, a seconda dell’avere meno o più di 75 anni. Questi aumenti valgono solo per chi ha versato i necessari contributi previdenziali.
L’obiettivo è stato quindi di aumentare le pensioni minime fino a 600 euro. Secondo la società di ricerca Itinerari Previdenziali questo equivale a una spesa annuale per lo Stato di cinque miliardi. Di conseguenza le proposte (come quella di Forza Italia) di portare le pensioni minime alla soglia dei 1.000 euro non sembrano realisticamente possibili, equivalendo a 36 miliardi l’anno. Questo senza considerare che la decisione potrebbe scoraggiare a versare contributi durante il lavoro, incentivando l’evasione fiscale.
In termini pratici, come anticipato, le due categorie che ricevono gli aumenti si possono dividere in under 75 e over 75, entrambi sulla pensione minima di 563,74 euro. I primi hanno ricevuto un aumento di 8,46 euro al mese, mentre il secondo gruppo ha ricevuto 36,08 euro in più. Da notare che gli aumenti sono retroattivi per tutto il 2023, quindi tutti i pensionati hanno ricevuto una somma extra di denaro per compensare i mesi mancati. La cosa è destinata ad aumentare ulteriormente nel 2024, visto che la Legge di Bilancio punta a un ulteriore aumento del 2,7%.
L’adeguamento della pensione è dedicato a quattro categorie specifiche: pensioni di vecchiaia, pensioni anticipate di anzianità, pensioni di reversibilità e pensioni ai superstiti. Rimangono fuori chi non ha versato contributi previdenziali e certe categorie specifiche, come chi riceve prestazioni di carattere assistenziale, accompagnamento alla pensione o facoltativo in altro modo. Altre prestazioni non imponibili, come la quattordicesima, rimangono anch’esse fuori dall’aumento.
Questo aumento della pensione minima alla soglia dei 600 euro è importante anche per la cessione del quinto. Trattasi di un metodo di prestito dove si utilizza un quinto del reddito percepito come rata di prestito. Questo metodo particolare non può essere utilizzato se la pensione percepita è sotto ai 600 euro, perché non si potrebbe garantire il sostentamento. Con la soglia minima rialzata, quindi, questo rende la cessione del quinto più accessibile.
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