Lo scandalo scommesse è stato possibile anche grazie ad un’app di messaggistica. Si chiama Threema: scopriamo come funziona
Nei mesi scorsi l’opinione pubblica italiana è stata scossa da un controverso caso di scommesse illecite, che ha coinvolto anche diversi volti noti del mondo del calcio. Il giocatore della Juventus Nicolò Fagioli è al momento sotto accusa, sospettato di aver comunicato con altre persone per aiutarle piazzare le scommesse giuste. Il caso ha investito anche altri noti giocatori della Serie A come Sandro Tonali o Nicolò Zaniolo e, nel corso dei mesi, sono emersi dettagli sempre più chiari sulla vicenda.
Secondo quanto dichiarato in una serie di interrogatori alla procura di Torino dallo stesso Fagioli, le scommesse si muovevano soprattutto su piattaforme illegali e la comunicazione tra i vari soggetti coinvolti avveniva invece attraverso un’app di messaggistica criptata end-to-end che raccoglieva pochissimi dati e non richiedeva particolari informazioni personali per l’iscrizione, Threema.
Threema, l’app galeotta usata dai giocatori scommettitori
Threema è un’app di cui non si era sentito molto parlare fino al momento dello scandalo scommesse, almeno in Italia. È opera di un team di sviluppatori svizzero nel 2012 ed è stata progettata con il chiaro scopo di garantire agli utenti un livello di privacy come nessun’altra app riesce a fare.
Come molte altre app di messaggistica istantanea concorrenti, Threema si basa sulla crittografia end-to-end, una tecnologia che teoricamente garantisce che solo gli utenti possano accedere ai loro messaggi. Secondo quanto si apprende dalle indagini, i server di Threema si trovano in Svizzera e l‘app rispetta le norme del GDPR.
Il motivo principale per cui l’applicazione viene utilizzata da persone che devono scambiare informazioni particolarmente private è che, per utilizzare l’app, non è necessario fornire alcun tipo di dato personale e, soprattutto, non è richiesto neanche un numero di telefono. Threema è un’app a pagamento (per gli utenti Apple, il costo è di circa 5,99 euro). Le recensioni degli utenti sono generalmente positive e in molti hanno espresso grande soddisfazione per la sua politica di rispetto della privacy.
Secondo le informazioni disponibili, Fagioli utilizzava questa app per le sue comunicazioni con i mediatori coinvolti nelle sue scommesse. Il Il giocatore faceva parte di un’estesa rete di scommettitori e sembra anche che fosse indebitato sia con piattaforme di scommesse online che con reti illegali.