Una macchina che vediamo tutti i giorni nasconde un segreto in piena vista, che d’ora in avanti non potrete più smettere di notare.
La Fiat Punto è, insieme alla Panda e alla Lancia Ypsilon, una delle macchine più diffuse nel nostro paese, l’epitome dell’utilitaria contemporanea. È quasi impossibile uscire di casa senza scorgere una Punto, sia essa una vecchia vettura con la carrozzeria scrostata o un ultimo modello ancora lustro.
Eppure, la presenza quotidiana della Fiat Punto potrebbe essere anche il motivo del suo passare inosservata, motivo per cui certe caratteristiche del suo design potrebbero essere sfuggite anche a chi una Punto la guida tutti i giorni.
Come per qualsiasi modello di autovettura con qualche anno alle spalle, la denominazione Fiat Punto abbraccia tre generazioni di macchine. Vi fu, prima di tutto, la prima Punto del 1993, progettata in sostituzione dell’ormai canescente Fiat Uno. Nel 1999 fu poi il turno del secondo modello che, seppur aggiornato negli interni e nel telaio, ricordava sempre il suo predecessore.
Infine, nel 2005, giunse sul mercato la Grande Punto, auto di terza generazione della sua linea. Rispetto alle sue antenate, presenta delle differenze più spiccate. Il frontale è più basso, i fari anteriori sono più larghi e più lunghi, e in generale l’aspetto è più aerodinamico. Negli anni, ci sono stati diversi aggiornamenti a questo modello, come la Punto Evo.
La Grande Punto nasconde ai più un segreto in piena vista. Sul retro, appena sotto il simbolo Fiat o spostato leggermente alla nostra destra – a seconda del modello – troveremo il logo della stessa automobile. A prima vista, nulla di particolare: soltanto una P che si allunga verso il basso, con un punto sulla sua curva.
Ma il segreto della vettura è proprio in quella lettera: la P è, in realtà, un omino che guida! Basti notare come l’asta allungata formi le sue gambe, la curva centrale la schiena che prosegue nelle mani, mentre il cerchio altro non è che la testa. Il conducente-logo ha anche un nome: Mr. Dot, ovvero Signor Punto. Del resto, pare logico che il Signor Punto guidi una Fiat Punto. Ma quanti di noi avevano notato questa minuzia del design? Ora non potrete fare a meno di vederla!
Purtroppo, questo guizzo di genialità non è presente negli altri loghi della linea: in quelli dei modelli di prima e seconda generazione, la scritta è in un semplice stampatello minuscolo in grassetto, mentre per la Punto Evo e la Punto 2012, il font diventa più quadrato e il cerchio – che prima fungeva da testa all’omino – è stato traslato sotto la lettera T.
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